SEZIONE: FINANZA E TRIBUTI - ISTITUZIONI, ASSOCIAZIONISMO E RIFORME
Emergenza

Bilanci comunali a rischio per il coronavirus

23 Marzo 2020
 

“La tenuta funzionale e organizzativa dei Comuni, sul piano operativo e, soprattutto, sul piano finanziario, è messa a dura prova dall’emergenza coronavirus. Maggiori oneri, entrate ridotte avranno un impatto sui nostri bilanci, approvati e in corso di approvazione. Un quadro che, non vi nascondo, allarma me e i miei colleghi: il Paese rischia il collasso dell’unica istituzione di prossimità sul territorio nazionale”.

Lo scrive il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.


 

“Abbiamo sostenuto le misure del governo contro la diffusione del virus e stiamo facendo l’impossibile per assicurare comunque, nonostante le restrizioni, servizi alla cittadinanza. Ma il decreto ‘Cura Italia’ non contiene quel che è indispensabile ai Comuni, settore in crisi, al pari dei settori economici più esposti alle conseguenze dell’emergenza. Vediamo diminuire già in queste settimane il nostro “fatturato”: basti pensare alla crisi drammatica del trasporto pubblico locale”. Un ‘fatturato’ dal quale dipendono i servizi ai cittadini.


 

Decaro, quindi, a nome dei sindaci ribadisce che non si può aspettare l’evolversi della crisi e avanza proposte già inviate al governo prima che si approvasse il ‘Cura Italia’, senza successo. “Ci serve liquidità: lo Stato anticipi il pagamento di Fsc (fondo di solidarietà comunale) e altre spettanze pagandole subito e per intero. Abbiamo poi elaborato quattro proposte normative indifferibili e indispensabili per la sopravvivenza del sistema: destinare un miliardo per le spese di questo semestre con l’istituzione di un tavolo tecnico per concordare su come dimensionare e sostenere gli equilibri; liberare ulteriori quote di avanzo di amministrazione, estendendole agli enti in disavanzo; abbattere al 60 per cento l’obbligo di accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità che significa liberare risorse di spesa corrente per 5 miliardi di euro; estendere la sospensione delle rate dei mutui alla Cassa depositi e prestiti”.


 

Il presidente dell’Anci conclude la sua lettera a Conte e Gualtieri ricordando il grande senso di responsabilità e di leale collaborazione manifestato dai sindaci fin dal primo momento di questa emergenza. Quindi rivolge al governo un appello accorato: “Credetemi, la mia non è una rivendicazione corporativa ma un grido di allarme perché la crisi dei Comuni è già in atto e deve essere arginata subito. Non farlo esporrebbe l’intero Paese a rischi ancora maggiori in questo drammatico momento”.

 

Perdite ingenti


Le parole del presidente Decaro trovano conferma in un interessante e dettagliato articolo di Gianni Trovati su IlSole24ore.


Scrive Trovati: “… un primo, parziale calcolo solleva sui conti comunali un’incognita da almeno 3 miliardi di euro. Ma le settimane dell’emergenza sanitaria hanno insegnato che i contatori girano veloci e i numeri si aggiornano in continuazione”.

Del resto, come spiega il giornalista del Sole, molte entrate locali sono collegate in modo diretto alle attività più colpite dall’emergenza. Trovati prova a fare un po’ di conti:


 

- Alberghi e strutture ricettive chiusi e quindi imposta di soggiorno assente, che nel 2019 aveva portato alle casse locali 450 milioni.

- Tagli nei fatturati aziendali alla pubblicità esterna con una perdita dell’imposta di pubblicità che nel 2019 aveva garantito ai Comuni 423 milioni di euro.

- Chiusi bar e ristoranti con i tavolini all’aperto, i mercati e le altre attività che occupano suolo pubblico che garantivano canoni e tasse, lo scorso anno, pari a 842 milioni di euro.

- Chiusi anche gli asili nido (219 milioni di entrate nel 2019) e le mense (725 milioni).

- Riduzione del traffico e quindi dell’utilizzo dei parcheggi (273 milioni) e soprattutto delle multe che valgono 1,4 miliardi all’anno.


 

Stiamo parlando di entrate annuali e, come sottolinea Trovati si spera che il blocco da coronavirus duri meno. Tuttavia, “nessuno è oggi in grado di fare ipotesi sul calendario, e soprattutto sulle modalità della ripresa, in una recessione che farà flettere anche il flusso dell’Irpef con le sue addizionali locali”.


 

Puo’ apparire un conto cinico in questo momento di emergenza, ma queste perdite di entrate “colpiscono gli enti locali che insieme alle Regioni hanno un ruolo chiave nell’emergenza. Alle Regioni tocca la sfida enorme della sanità, ma ai Comuni spetta il compito altrettanto delicato di assicurare il welfare locale e la gestione delle comunità sul piano sociale”.

(SM)

Leggi anche...

In sede di Conferenza Unificata, l'Associazione dei Comuni italiani ha espresso un parere negativo sulla manovra finanziaria di recente presentata.

Enti locali

Sei le giornate a partecipazione gratuita

Da settembre, i pazienti ricoverati mangeranno riso e latte prodotti dalle cascine della Fondazione, dodici in totale nella zona di Abbiategrasso.

Strategie Amministrative online,
periodico di informazione registrato
al Tribunale di Milano al n° 328/2002
in data 27 maggio 2002
ANCILAB © Copyright 2024 - P.Iva 12790690155