SEZIONE: CULTURA, TURISMO E TRADIZIONI LOCALI
Laboratorio Cultura

Il dialogo necessario tra Soprintendenze e Comuni

27 Giugno 2019
 

Tre giornate prima della pausa estiva per il Laboratorio dell’innovazione di AnciLab dedicato alla Valorizzazione dei Beni Culturali. Comuni, Province, aziende ed enti pubblici e privati si sono confrontati con esperti, ricercatori e istituzioni. Durante la prima giornata è intervenuto l’Assessore all’Automia e Cultura di regione Lombardia, Stefano Bruno Galli, che, elogiando l’iniziativa del Laboratorio, ha riassunto i principi fondamentali e il ruolo della Regione per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali (vedi intervista).


Durante queste prime giornate, inoltre, le amministrazioni locali partecipanti hanno avuto modo di interagire e confrontarsi con le Soprintendenze archeologia, belle arti e paesaggio, l’istituzione con cui i Comuni sembrano avere maggiore difficoltà a comunicare.


 

Nel suo intervento, l’architetto Antonella Ranaldi, Soprintendente per la città metropolitana di Milano ha posto in evidenza alcune considerazioni negative sulle Soprintendenze: “secondo alcuni sarebbero un sistema “ottocentesco” e dunque ormai obsoleto. Inoltre, è piuttosto diffusa l’insofferenza verso una cultura delle “regole” così come la considerazione che tutti i no delle Soprintendenze rovinano i tesori d'Italia”.

Tutti i rappresentanti delle Soprintendenze, dall’architetto Ranaldi all’architetto Maria Mimmo della Soprintendenza di Como, Lecco, Monza, Varese, Sondrio, alla rappresentante della Soprintendenza di Cremona Lodi e Mantova, l’architetto Giulia Bressan, hanno posto in evidenza il Codice dei beni culturali e del paesaggio che guida l’azione di tutti coloro che si occupano del tema. In particolare, l’architetto Ranaldi ha sottolineato che il Codice non si limita, per quanto riguarda i compiti delle Soprintendenze, a definire la tutela, ma stabilisce uno stretto legame fra questa e la valorizzazione. Del resto, la stessa Costituzione, all’articolo 9, con riferimento ai beni culturali, affida alla Repubblica, quindi a tutti i soggetti pubblici interessati, i compiti di tutela e valorizzazione. Si tratta dunque di vedere queste due azioni come un “concetto unitario”.


 

L’architetto Bressan, partendo da questo presupposto, ha evidenziato le attività e i procedimenti che, alla luce della normativa, richiedono la collaborazione fattiva di Comuni e Soprintendenze. È fondamentale nel procedimento partire da una ricognizione dei beni che possono essere sottoposti a verifica di interesse culturale. Altro passaggio delicato è la redazione del progetto che verrà esaminato dalla Soprintendenza. Anche in questo caso operano numerose norme, come per esempio le Linee guida del Mibac che  dettano regole circa sicurezza sismica, barriere architettoniche, efficienza energetica, sicurezza anticrimine nei musei. Nell’elaborazione del progetto queste e altre norme vanno tenute ben presenti, oltre ad aver come obiettivo finale la fruibilità del bene per i cittadini, presenti ma soprattutto futuri. Colpiscono, indubbiamente, i tempi per il rilascio dell’autorizzazione da parte della Soprintendenza, che l’architetto Bressan ha indicato in 120 giorni. Tuttavia, se si considerano tutti gli elementi che il progetto deve evidenziare, si può ben comprendere quanto possa essere lungo l’esame di ogni singolo aspetto. Senza contare poi che non è infrequente la richiesta di integrazioni.


 

Dunque, una normativa che detta regole ben precise e l’importanza che i tesori dei nostri Comuni possono avere per lo sviluppo anche economico del territorio richiedono molta attenzione e un dialogo costruttivo tra le amministrazioni. Il Laboratorio di AnciLab non solo ha ribadito la necessità del dialogo, ma si è posto come un momento di confronto concreto fra i due soggetti, Soprintendenze e Comuni. Un elemento, questo, apprezzato dai partecipanti e dagli ospiti delle giornate, decretando un successo dell’iniziativa.

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