SEZIONE: TERRITORIO E SVILUPPO LOCALE - CULTURA, TURISMO E TRADIZIONI LOCALI
ITINERARI

Turismo Lento, anno al via lungo le Ferrovie Dimenticate

3 Marzo 2019
 

Parte il 3 marzo 2019 l'Anno del Turismo Lento, iniziativa promossa dal Mibact e da Co.Mo.Do. (Cooperazione per la Mobilità Dolce) per promuovere, in tutta Italia, itinerari lenti, intelligenti e sostenibili. Un nuovo modo di "raccontare" il turismo nel nostro Paese, dopo che nel 2016 era stato proclamato l'Anno nazionale dei cammini, nel 2017 quello dei Borghi e nel 2018 quello del Cibo italiano. “Il 2019 Anno del Turismo Lento sarà un ulteriore modo per valorizzare i territori italiani meno conosciuti dal turismo internazionale e rilanciarli in chiave sostenibile favorendo esperienze di viaggio innovative, dai treni storici ad alta panoramicità, agli itinerari culturali, ai cammini, alle ciclovie, ai viaggi a cavallo. Investire sul turismo sostenibile”, aveva concluso “è una strategia di sviluppo che ha come fine la tutela e la riproposizione innovativa di luoghi, memorie, conoscenze e artigianalità che fanno del nostro Paese un luogo unico: un circuito di bellezza straordinariamente diffuso lungo tutto il suo territorio fisico, e lungo un arco di secoli di civiltà. Una strategia fondamentale per governare la crescita dei flussi turistici che ci attendiamo per i prossimi anni”, aveva dichiarato a suo tempo Dario Franceschini, titolare del Ministero promotore.


Oltre 6mila km di Ferrovie da recuperare
Sarà soprattutto la montagna a essere la grande protagonista degli itinerari del 2019. Il turismo lento sarà il motore di sviluppo dei territori montani interni nei prossimi dodici mesi, con i loro borghi, i loro sentieri, i loro paesaggi e la loro artigianalità. Si potranno percorrere itinerari poco noti e affascinanti, raccolti nel nuovo portale dedicato, l'Atlante Digitale dei Cammini d'Italia.
La prima iniziativa diffusa in programma è fissata per domenica 3 marzo e coinvolge le Ferrovie Dimenticate: un vero e proprio patrimonio inesplorato, considerando che degli oltre 6.000 km di linee ferroviarie dismesse a partire dal dopoguerra, almeno un migliaio sarebbero subito ripristinabili con investimenti contenuti. Lo dimostrano gli ottimi esempi di recupero di tratte abbandonate ormai da decenni, in tutto o in parte trasformate in vie verdi, come la Spoleto-Norcia e quella della Costa dei Trabocchi, e ancora, in via di realizzazione la Assoro-Leonforte e la Porto San Giorgio-Fermo-Amandola. Un altro modo per salvaguardare opere di architettura e ingegneria ferroviaria (ponti, viadotti, stazioni e gallerie) a favore degli escursionisti, e puntando ad una gestione turistica ciclopedonale o con il velorail (carrelli o veicoli a pedale), tenuto conto dell’immenso fascino dei paesaggi culturali attraversati.

In Lombardia vie e tracciati da riscoprire
Anche la nostra regione è interessata dalla riqualificazione delle tratte ferroviarie dimenticate. Tra queste, la Ostiglia-Treviso, Bologna-Verona, Brescia-Mantova-Ostiglia, la Bagnaria - Ponte Nizza all'interno della Ex Voghera - Varzi e la Bergamo-Zogno, in Valle Brembana. In alta Valtellina, infine, c'è il Bernina Express, in piena attività, ma dal quale possono partire diverse iniziative di valorizzazione di cibo e territorio. (VV)

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