Due decreti pubblicati nella Gazzetta Ufficiale del 27 agosto scorso hanno dichiarato di notevole interesse pubblico alcune aree situate nella Regione Lombardia. Si tratta dei territori compresi nel Comune di Gussago e dell’area del Parco Barco Visconteo situata nei Comuni di Borgarello, Giussago, Pavia, San Genesio e Uniti. Le dichiarazioni sono state rese sulla base delle disposizioni del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
La dichiarazione di interesse culturale è il provvedimento che riconosce l’interesse culturale dei beni mobili o immobili. Il procedimento è avviato dal Soprintendente competente per territorio e materia che ne dà comunicazione al proprietario, possessore o detentore del bene oggetto della procedura. Il Soprintendente cura la fase istruttoria del procedimento.
Il sito del Mibac ha pubblicato sulle due aree un riassunto circa il percorso e le motivazioni che hanno portato alla dichiarazione di interesse culturale.
“Le aree comprese nel territorio di Gussago
Era il 1990 quando la Commissione provinciale di Brescia per la tutela delle bellezze naturali – organo le cui funzioni sono state ora delegate alla Regione – presentava per la prima volta la proposta di dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’ambito oggetto del decreto ministeriale. La proposta è stata rappresentata nuovamente lo scorso maggio alla Regione Lombardia che ha fornito al Mibac la documentazione utile alla formalizzazione del provvedimento.
In particolare, la Commissione provinciale di Brescia per la tutela delle bellezze naturali sottolineava la rilevanza paesaggistica della porzione di territorio delineata nel dettaglio dal decreto. Le motivazioni erano riconducibili al fatto che “i due colli esistenti a nord e quello a sud, in località “Sale” formano, con la pianura interposta, un quadro paesistico unitario di grande effetto ambientale. In particolare la collinetta sita a nord denominata “La Santissima” si erge isolata in una zona pianeggiante visibile da tutte le strade circostanti con il suo andamento ricco di vegetazione e di gruppi di tipiche costruzioni. Sulla sua sommità si distingue il complesso edilizio della “Santissima Trinità” che affonda le sue origini nel Medio Evo. Tale edificio costituiva l’antico convento domenicano, poi trasformato nell’ottocento in casa di villeggiatura in forma di castello dalla famiglia Richiedei”.
“L’immagine tradizionale dell’edificio – continua la Commissione nelle motivazioni – e dell’ambiente naturale circostante (…) ne fanno il fulcro di un quadro paesaggistico più ampio”. Tra le emergenze anche “la diaconia dedicata a Santo Stefano protomartire, situata sulla collina posta a sud del nucleo storico di Sale”, un edificio di valore storico monumentale che risale all’inizio del 600. Le motivazioni sottolineano “la singolarità del territorio, «dove testimonianze di valore storico architettonico, in diretto rapporto visuale, si fondono armoniosamente con i valori naturalistici e geomorfologici costituiti dalle due collinette e la piana agricola interposta, sullo sfondo particolarmente suggestivo delle colline di “Franciacorta”»”.
Nel riprendere le motivazioni riportate, si richiamano anche il Piano territoriale di coordinamento provinciale della Provincia di Brescia, approvato nel 2014, e il Piano di Governo del Territorio del Comune di Gussago del 2010. In entrambi i documenti il territorio viene considerano già come “bellezza d’insieme” ai sensi del Codice dei beni culturali.
L’area del Parco Barco Visconteo
Si tratta dell’area compresa tra diversi Comuni: quello di Giussago, Borgarello, Pavia, Genesio ed Uniti. Anche in questo caso, era stata la Commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali (di Pavia) a presentare per la prima volta la proposta di dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’ambito oggetto del decreto ministeriale. Era il 1987. La proposta è stata rappresentata nuovamente lo scorso maggio alla Regione Lombardia per la presentazione al Mibac della documentazione utile alla formalizzazione del provvedimento.
Diverse eccezioni sono state nel frattempo sollevate dai Comuni interessati. Prima tra tutte quella secondo cui l’ambito territoriale in questione risulterebbe sottoposto a strumentazione urbanistica comunale e si verificherebbe quindi una sovrapposizione di disposizioni di tutela paesaggistica e vincoli all’edificazione. In risposta a tale affermazione che richiama anche l’articolo della Costituzione riferito alla tutela del paesaggio – l’articolo 9 –, il decreto tende a precisare come nel suddetto articolo “non si ravvisano”, però, “riferimenti specifici ad una visione di paesaggio in chiave esclusivamente naturalistica”. Il decreto richiama, per “evidenziare come il paesaggio fosse inteso (e sia inteso) quale testimonianza di civiltà, sintesi di storia e natura”, la legge n. 1497/1939 sulla “Protezione delle bellezze naturali”, abrogata nel 2008. In essa, si specifica come ne costituiscano ambito di applicazione “i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale”.
Richiamo anche alla Convezione europea del paesaggio che chiarisce “che per «paesaggio» si intende «una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni»”.
Fatte le dovute specifiche, il decreto richiama le motivazioni allora esposte dalla Commissione provinciale di Brescia per la tutela delle bellezze naturali. In particolare, la zona viene riconosciuta come di “notevole interesse pubblico per la presenza di tracce (individuabili o ancora occulte) dell’antico Barco Visconteo tra il castello e la Certosa di Pavia, nonché, nell’area settentrionale, di tracce della centuriazione dell’agro ticinese e del tracciato romano della strada Milano – Genova”. Si sottolinea, inoltre, la “presenza di reperti del muro di recinzione del Barco, di edifici e manufatti in muratura quali la cascina d’Agosto nel comune di Borgarello, di architetture quattrocentesche e numerose chiese all’interno dei nuclei abitativi dove l’opera dell’uomo si fonde armoniosamente con l’opera della natura (…), di tracciati viari di valore storico tutt’ora presenti e di sistemi di regimentazione delle acque per esempi notevoli di architettura spontanea di matrice tipicamente lombarda, la cui presenza costituisce elemento caratterizzante del paesaggio complessivo e il cui innegabile valore ambientale risiede nella validità di una lettura inseparabile dalle preesistenze evolutive del territorio, per la presenza di oasi già vincolate”.
“Il valore storico dell’area del Barco Visconteo – continua il decreto – è sottolineato dalla presenza del complesso monumentale della Certosa di Pavia (…) opportunamente ubicata oltre il confine segnato dal muro di cinta del Barco Visconteo, in adiacenza al tracciato romano della strada Milano – Genova”.”
I testi integrali dei decreti sono pubblicati sul sito del Segretariato regionale del Mibac per la Lombardia.
(SM)