SEZIONE: TERRITORIO E SVILUPPO LOCALE
SERVIZI

I Comuni montani alle Poste: vogliamo più servizi

7 Maggio 2018
 

Il 19 aprile 2018 Poste Italiane ha annunciato la presentazione in trenta giorni, alla conferenza unificata, di un piano per riorganizzare la distribuzione della corrispondenza a giorni alterni. Un progetto che dovrà superare le emergenze causate in oltre 5.000 Comuni italiani con la consegna di giornali e lettere solo 5 giorni su 15 (10 al mese). La proposta è stata fatta dal ministro Enrico Costa all'azienda e fortemente sostenuta da Uncem che ha sempre chiesto a Poste un impegno maggiore per le aree montane, vista anche la mobilitazione di moltissime Amministrazioni comunali che continuano a opporsi alla riduzione dei servizi. Enrico Borghi, presidente nazionale Uncem - Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, aveva suggerito, in quell'occasione: "Sulla consegna nei piccoli Comuni, nei borghi di Alpi e Appennini abbiamo segnalato opportunità per superare i giorni alterni. La domiciliazione presso cassette postali comuni ad esempio o la maggiore interazione con enti locali e associazioni". Anche Marco Bussone, vicepresidente Uncem Piemonte, ha spiegato: "Abbiamo chiesto a Poste di essere vettore di servizi digitali e attivare nuovi postamat, ma anche organizzare i servizi di tesoreria per Comuni e Unioni, di aprire sportelli multiservizio".

La voce dei sindaci: "Basta promesse, servono più servizi"
In attesa che Uncem vigili sulle promesse fatte, i sindaci dei comuni montani hanno deciso di scrivere a Poste Italiane, richiedendo nuovi servizi nelle aree interne e montane. Tra i primi comuni che hanno scritto a Poste c'è Madonna del Sasso (Vb). “Poste è tenuta a rafforzare le opportunità nei comuni dove i tagli sono già stati fatti – ha spiegato il sindaco Ezio Barbetta –. I servizi sono da potenziare e non bisogna sempre e soltanto guardare il lato economico. Troppo spesso si fanno ragionamenti legati ai soli utili di bilancio. Per me, bisogna tenere in considerazione maggiormente il benessere della vita”.
In concreto, le richieste di Barbetta e di molti altri sindaci dei comuni montani, vanno dall'installare un Postamat in ogni comune dove l’ufficio postale è aperto a giorni alterni, all'invio di “operatori polivalenti” per ciascun ufficio dei comuni alpini e appenninici, così da migliorare l’erogazione dei servizi di sportello e di distribuzione. E si paventa anche la possibilità di collaborazioni con pro loco, associazioni e amministrazioni locali per portare negli uffici postali servizi nuovi, turistici e promozionali del territorio. (VV)

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