Il 31 ottobre 2018, con il decreto di riparto del fondo per le politiche sociali, è stato adottato il Piano nazionale Sociale relativo al triennio 2018-2020, un atto di programmazione che individua lo sviluppo degli interventi e dei servizi necessari anche per la progressiva definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali da garantire sul territorio nazionale. Di particolare rilievo quest’anno è il fatto che il piano di transizione lascia un certo grado di libertà nell’utilizzo delle risorse, che devono essere impiegate per non più del 60% per interventi e servizi sociali e almeno il 40% per interventi e servizi dell’area dell’infanzia e adolescenza.
Buone notizie per il welfare italiano
Il complesso di fondi sbloccati supera i 723 milioni per il 2018. I riparti più corposi riguardano il fondo nazionale per le politiche sociali, 276 milioni di cui 266,7 quelli attribuiti alle Regioni, e il fondo per le non autosufficienze, 447,2 milioni per il 2018. “Per il fondo per le non-autosufficienze per il 2018, sono stanziati 462,2 milioni di euro di cui 447,2 milioni ripartiti tra le Regioni che dovranno utilizzarli prioritariamente, per non meno del 50 per cento, per interventi a favore di persone in condizione di disabilità gravissima.
Gli altri due fondi riguardano le politiche per la famiglia, 4,4 milioni, e gli interventi per chi al compimento della maggiore età, vive fuori dalla famiglia, per un totale di 5 milioni. I fondi relativi alle politiche per la famiglia saranno integrati almeno nella misura del 20% da risorse regionali e serviranno a finanziare interventi per potenziare i centri per la famiglia e i consultori familiari. (VV)