“Non abbiamo alternative, in questo momento dobbiamo tutelare noi stessi e le persone che amiamo. Per questo il Governo ha deciso di compiere un altro passo: chiudere sull’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali”. Lo ha annunciato il premier Giuseppe Conte la sera del 21 marzo in diretta, dopo una giornata di lavoro con sindacati e associazioni di categoria per stilare un elenco dettagliato delle attività essenziali, alla vigilia dell'approvazione del DPCM 22 marzo 2020, che qui allegiamo e che introduce nuove misure per il contenimento della diffusione del coronavirus Covid-19.
Continueranno a restare aperti tutti i supermercati e i negozi di generi di prima necessità, senza restrizioni di giorni e orari, dunque non c’è ragione di fare corse e code per gli acquisti; farmacie e parafarmacie; servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari; tutti i servizi essenziali come i trasporti; le attività accessorie e funzionali a quelle essenziali; le attività produttive rilevanti per la produzione nazionale.
Al di fuori delle attività essenziali è consentito soltanto il lavoro in modalità smart working.
Il provvedimento introduce anche delle limitazioni alla circolazione dei cittadini.
Le misure saranno in vigore dal 23 marzo al 3 aprile 2020, salvo modifiche relative all'evoluzione della situazione. (SL)