È attiva a Bergamo dal 24 settembre l’Accademia dell’Integrazione, promossa da Comune, Diocesi (Associazione Diakonia e cooperativa Ruah) e Confindustria.
L’Accademia è un progetto sperimentale di accoglienza attiva dei richiedenti asilo, focalizzato sulla formazione linguistica, civica e professionale, con lo finalità di costruire le premesse per una possibile integrazione fondata sull’autonomia e sulla legalità. Impegno nello studio e nelle attività di volontariato, uniti al rispetto delle regole di comportamento sono quanto chiede ai partecipanti l’Accademia.
Dal 24 settembre, 30 richiedenti asilo (saranno 60 alla fine di novembre), hanno aderito volontariamente al progetto cambiando radicalmente il loro modo di vivere: sveglia alle 6,30 per essere pronti, dopo aver assicurato la pulizia della struttura che li ospita, alle 3 ore quotidiane di lezione di italiano, seguite da un’ora di laboratorio professionalizzante (utilizzo degli attrezzi, sicurezza, pronto soccorso); dalle 14,00 alle 18,00 l’attività di volontariato li vede impegnati, per fare alcuni esempi, nella pulizia dei parchi, delle strade, nella manutenzione delle piste ciclabili, nel censimento dello stato delle strade (buche, marciapiedi, cartelli stradali); dopo cena, fino alle 22,00, studio individuale o in gruppo. Il programma si ripete dal lunedì al sabato alle ore 16,00.
L’esperienza ha una durata di 9 mesi: i primi 6 saranno dedicati all’insegnamento della lingua italiana per portare i richiedenti asilo al livello A2; nel terzo trimestre si svolgerà la formazione professionale affidata a ABF incrociando le necessità delle imprese coinvolte da Confindustria e il bilancio di competenze di ogni partecipante. Al termine dei 9 mesi i partecipanti potranno usufruire di un tirocinio ed eventualmente di un contratto di lavoro
“L’accademia per l’integrazione” ha commentato il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori, “è esperimento facilmente replicabile in altri territori. Intende dimostrare che esiste la possibilità di sviluppare un nuovo modello di accoglienza basato su formazione, rispetto delle regole e lavoro, gli elementi fondamentali per una possibile integrazione. Non possiamo tenere queste persone per mesi senza fare nulla: con l’Accademia, nasce un modello molto bergamasco, che mette in moto le energie delle persone che vengono accolte sul nostro territorio.”
“Un passo avanti in direzione della promozione umana del migrante” ha sottolineato il Vescovo di Bergamo Mons. Francesco Beschi, “che supera la necessaria importante accoglienza e presa in cura. Vogliamo aprire nuove frontiere sociali sotto il segno della speranza. L’integrazione si nutre di interazione. Come tutti i segni comincia con dimensioni modeste ma vuole essere un percorso fecondo. Si aggiunge il valore della rete sociale con le istituzioni del territorio. L’impegno è anche quello di alimentare la coscienza delle comunità.”
“Confindustria Bergamo” ha ricordato il Presidente di Confindustria Bergamo Stefano Scaglia, “si è messa a disposizione per dare indicazioni sui fabbisogni formativi delle imprese e per segnalare alle proprie associate i nominativi di quanti hanno concluso positivamente il percorso”.
(SM)