SEZIONE: AMBIENTE, ENERGIA - TECNOLOGIA E INNOVAZIONE
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Made in Italy, brevetti in calo ma sempre più green

31 Agosto 2017
 

Il saper fare all'italiana è sempre più green: in 10 anni, il numero dei brevetti "verdi" made in Italy, pubblicati in Europa, è aumentato complessivamente del 22%, così da rappresentare il 10% delle 3.645 domande di brevetto registrate nel 2015. Si tratta in sostanza di oltre 3.500 invenzioni registrate tra il 2006 e il 2015, che introducono innovazioni a basso impatto ambientale nei processi o nei prodotti realizzati. A rivelarlo è l’analisi effettuata da Unioncamere-Dintec sulla base dei brevetti pubblicati dall’European Patent Office (EPO), secondo cui il medicale e gli imballaggi restano i settori in cui si esercita maggiormente la capacità innovativa di imprese, enti e singoli inventori del nostro Paese. Crescono anche elettrodomestici/casalinghi e arredo, mentre scendono del 60% i brevetti legati a una parte delle tecnologie che compongono la Digital economy e Communication, che passano dal sesto posto occupato nel 2006 al diciottesimo del 2015.

I brevetti calano, ma sono sempre più verdi
La tendenza del nostro Paese ad essere sempre più green è ancora più interessante, visto che la capacità brevettuale italiana ha subito un calo del 10%. Il motore dell’innovazione italiana è rappresentato dai territori del triangolo industriale tra Milano, Torino e Genova: da qui vengono 26mila brevetti europei registrati nel decennio, contro i 19mila circa del Nord Est, i 9mila del Centro e i poco più di 2mila del Mezzogiorno.
A livello provinciale, confrontando il numero dei brevetti pubblicati nel 2006 con quelli del 2015, in vetta alla classifica delle province più innovative si posiziona Treviso (41 brevetti in più del 2006), seguita da Firenze (+37) e Parma (+30). A risentire di più della congiuntura negativa del decennio sono state Monza e Brianza (i cui brevetti pubblicati all’EPO nel 2015 sono stati 53, contro i 247 del 2006), Milano (-126) e Torino (-88). (VV)

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