SEZIONE: WELFARE E POLITICHE GIOVANILI

Immigrazione: i Sindaci del Lodigiano chiedono "trasparenza e correttezza nei confronti degli amministratori"

3 Agosto 2017
 

I Sindaci del lodigiano prendono carta e penna e scrivono al Ministro Minniti e ai Prefetti di Milano e Lodi per chiedere che sulla questione migranti vengano date delle risposte certe a sei richieste fondamentali: la garanzia del rispetto dell'Accordo Anci/Ministero dell’Interno che prevede il limite di 2,5 stranieri ogni 1000 abitanti nei Comuni che aderiscono allo Sprar; l'assunzione da parte della Prefettura di Milano del ruolo di coordinatore regionale della materia; la fornitura di dati precisi sull'accoglienza nelle province lombarde; il sostegno da parte del Prefetto di Lodi delle posizioni dei Sindaci in merito al rifiuto di nuove assegnazioni; l'attivazione del Prefetto di Lodi per chiedere ai gestori dei CAS di comunicare le presenze nei loro centri e la presa in esame della questione relativa alla permanenza sul territorio dei soggetti che si vedono negata la richiesta di asilo.

Una situazione sempre più critica
Le richieste nascono dall'analisi del sistema di accoglienza nel lodigiano, e dal diffondersi di recenti indiscrezioni sulla possibile assegnazione di altri 100 e più migranti.
Come evidenziano gli Amministratori nella loro lettera, attualmente sul territorio "le presenze nei centri di accoglienza autorizzati superano abbondantemente le 1000 unità, rispetto a una popolazione provinciale di 234mila abitanti, un dato che rappresenta poco meno del doppio della soglia che sarebbe considerata sostenibile, secondo il rapporto di 2,5 migranti ogni 1000 abitanti" come stabilito nell’accordo Anci/Ministero, una situazione che "ha generato diffuse inquietudini nelle comunità locali".
Ora però i Sindaci sono stanchi di attendere certezze e chiarezza su un tema dove è necessario un "segno di trasparenza e correttezza nei confronti degli amministratori di tutti i territori", che però, anche a fronte di esperienze virtuose maturate localmente, si trovano davanti solo alla richiesta di "un contributo non più sostenibile".

Di seguito il testo della lettera firmata da 37 Sindaci.

Nell’ambito delle misure disposte dal Ministero dell’Interno in materia di accoglienza dei crescenti flussi di migranti che stanno interessando il nostro Paese, la Provincia di Lodi è interessata da un significativo incremento delle quote assegnate, tale da esorbitare sensibilmente una ragionevole proporzione tra la popolazione residente ed il numero degli stranieri ospitati.
Attualmente, infatti, le presenze nei centri di accoglienza autorizzati superano abbondantemente le 1.000 unità, rispetto ad una popolazione provinciale di 234.000 abitanti, un dato che rappresenta poco meno del doppio della soglia che sarebbe considerata sostenibile, secondo il rapporto di 2,5 migranti ogni 1.000 abitanti indicato nell’accordo tra Anci e Ministero dell’Interno.
Questa situazione ha generato diffuse inquietudini nelle comunità locali, con particolare riferimento a quelle di minori dimensioni, ulteriormente accresciute da recenti indiscrezioni sulla possibile assegnazione al Lodigiano di altri 100 e più migranti.
Le amministrazioni comunali, recependo tali inquietudini, hanno più volte manifestato le loro preoccupazioni, a tutela della coesione sociale di un territorio che è peraltro tradizionalmente vocato all’ospitalità ed alla accoglienza, ma che inizia a manifestare gravi segnali di insofferenza.
Ad un territorio che registra esperienze virtuose, tra cui l’adesione quasi ventennale del Comune di Lodi al programma SPRAR, è stato e viene chiesto un contributo non più sostenibile.
La disponibilità data dal Prefetto della Provincia di Lodi non è stata sufficiente a individuare soluzioni efficaci a questo problema, che viene affrontato
all’interno di un sistema di regole e con modalità di gestione che continuano a configurarsi in termini prettamente emergenziali e pertanto imprevedibili.
Noi amministratori della Provincia di Lodi, sottoscrittori della presente: 
1. Chiediamo che il Ministero dell’interno garantisca integralmente e senza deroghe la metodologia delineata nell’accordo Anci/Ministero dell’interno, facendone una priorità assoluta, e che anche nei Comuni presso i quali non sono attivati progetti Sprar non vengano comunque individuati spazi di prima accoglienza gestiti da privati per numeri eccedenti il limite di 2,5 stranieri ogni 1.000 abitanti.
2. Chiediamo alla Prefettura di Milano di esercitare un forte e concreto ruolo di coordinamento a livello regionale, assicurando che ogni Provincia faccia
fino in fondo la sua parte, sospendendo qualsiasi nuova assegnazione al Lodigiano fino a quando non sarà accertata una distribuzione equa su tutto il territorio della Lombardia.
3. Chiediamo inoltre alla Prefettura di Milano di fornire tempestivamente i dati precisi relativi all’accoglienza dei migranti nelle altre province lombarde, in segno di trasparenza e correttezza nei confronti degli amministratori di tutti i territori.
4.Invitiamo il Prefetto di Lodi a sostenere questa posizione e a condividere le fondate motivazioni che portano a rifiutare categoricamente nuove assegnazioni,
concentrando al momento ogni sforzo su una efficace e più omogenea distribuzione nel Lodigiano dei migranti attualmente presenti.
5. Invitiamo il Prefetto di Lodi a chiedere ai gestori dei CAS affinché provvedano tempestivamente a comunicare nuovi ingressi ed allontanamenti dei migranti dai centri di accoglienza.
6. Chiediamo infine che venga preso seriamente in considerazione il gravissimo problema della permanenza sul territorio di coloro ai quali viene negata la richiesta di asilo e le conseguenze che ne derivano. 
Solo in questo modo, infatti, sarà possibile dare avvio ad una nuova fase della gestione dell’accoglienza, che sappia salvaguardare i territori e le comunità e allo stesso tempo sia in grado di offrire maggiore protezione ed integrazione alle persone che giungono nel nostro Paese.
Confidando nel pieno accoglimento della presente, porgiamo distinti saluti.


Mauro Soldati - Presidente della Provincia di Lodi; Giuseppe Russo - Sindaco di Tavazzano Villavesco; Alberto Vitale - Sindaco di Lodi Vecchio; Angelo Madonini - Sindaco di Zelo Buon Persico; Maria Pia Mazzucco - Sindaco di Cervignano d’Adda; Luca Marini - Sindaco di San Martino in Strada; Matteo Lacchini - Sindaco di Cornegliano Laudense; Vittorio Gargioni - Sindaco di Montanaso Lombardo; Agostina Marazzi - Sindaco di Abbadia Cerreto; Marco Vighi - Sindaco di Casalmaiocco; Matteo Delfini - Sindaco di San Rocco al Porto; Emma Perfetti - Sindaco di Castiraga Vidardo; Fabrizio Rossi - Sindaco di Crespiatica; Verusca Bonvini - Sindaco di Bertonico; Marcello Schiavi - Sindaco di Castelnuovo Bocca d’Adda; Fabio Gazzonis - Sindaco di Valera Fratta; Stefania Marcolin - Sindaco di Salerano sul Lambro;  Sergio Curti - Sindaco di Cavenago d’Adda; Luigi Granata - Sindaco di Ossago Lodigiano; Daniele Saltarelli - Sindaco di Cavacurta; Stefano Guerciotti - Sindaco di Pieve Fissiraga; Nicola Buonsante - Sindaco di Borgo San Giovanni; Fabrizio Santantonio - Sindaco di Maccastorna; Giuseppe Galetta - Sindaco di Graffignana; Moreno Oldani - Sindaco di Villanova del Sillaro; Pietro Bernocchi - Sindaco di Corno Giovine; Costantino Pesatori - Sindaco di Castiglione d’Adda; Pierluigi Cappelletti - Sindaco di Orio Litta; Marco Stabilini - Sindaco di Corte Palasio; Angelo Caperdoni - Sindaco di Somaglia; Francesco Premoli - Sindaco di Senna Lodigiana; Lucia Mizzi - Sindaco di Ospedaletto Lodigiano; Giuseppe Maiocchi - Sindaco di Livraga; Giovanni Fazzi - Sindaco di Merlino; Italo Vicardi - Sindaco di Comazzo; Antonio Braghieri - Sindaco di Mairago; Abele Guerini - Sindaco di Mulazzano; Pierluigi Bianchi - Sindaco di Caselle Landi.

(LS)

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