SEZIONE: TERRITORIO E SVILUPPO LOCALE - AMBIENTE, ENERGIA
Risorse idriche

Fotografia dell’Italia nella Giornata Mondiale sull’Acqua

23 Marzo 2017
 

In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, istituita dall’ONU e celebrata ogni 22 marzo, l’Istat ha fornito un quadro di sintesi delle principali statistiche sulle risorse idriche.
I dati dell’Istituto comprendono tutto ciò che si riferisce alla disponibilità di risorse idriche nel nostro Paese, dalle precipitazioni ai ghiacciai alpini, dalle acque di balneazione all’acqua erogata ai cittadini.
Su quest’ultimo aspetto, i dati dell’Istat ci dicono che il volume di acqua erogata agli utenti delle reti di distribuzione dell’acqua potabile dei comuni capoluogo di provincia è stato nel 2015 di 1,63 km3, che corrisponde a un consumo giornaliero di 245 litri per abitante (23 litri in meno rispetto al 2012).
Un aspetto problematico delle reti di distribuzione è la dispersione dell’acqua immessa che nel 2015 è stata nei Comuni capoluogo di provincia del 38,2% del totale (nel 2012 era stata del 35,6%). Milano è la città con il valore più basso di perdite idriche totali in termini percentuali rispetto ai volumi immessi (16,7%). Nello specifico, ci dice l’Istat, la perdita giornaliera reale, al netto degli errori di misurazione e degli allacciamenti abusivi, ammonta a circa 50 m3 per ciascun chilometro delle reti di distribuzione: un volume che, stimando un consumo medio di 89 m 3 annui per abitante, soddisferebbe le esigenze idriche di un anno di 10,4 milioni persone. Per quanto riguarda più in generale l’erogazione, nel 2016 il 9,4% delle famiglie italiane lamenta un’erogazione irregolare dell’acqua nelle abitazioni, con valori significativi in Calabria, 37,5%, Sicilia, 29,3% e in Abruzzo, 17,9%.  
Sempre nel 2016 tre famiglie su dieci dichiarano di non fidarsi a bere acqua dal rubinetto. Il dato è supportato dalla spesa di 441 euro nel 2015 per l’acquisto di “Alimentari e bevande”, in particolare, per l’acquisto di acqua minerale la spesa per famiglia è risultata pari a 10,27 euro, in crescita del 3,7% rispetto all’anno precedente, dopo una contrazione del 24,4% fra il 2008 e il 2014. Restando nel campo delle spese per famiglia, l’Istat rileva che, nel 2015, la spesa media mensile per servizi di “acqua e condominio” nelle abitazioni si è attestata a 58,20 euro, dopo aver segnato un incremento continuo e molto significativo dal 2001 (complessivamente +114%) e in forte accelerazione negli ultimi cinque anni (+44%). Dal 2014 viene rilevata anche la spesa media mensile per la fornitura di acqua connessa all’abitazione che nel 2015 è pari a 13,39 euro, l’1,9% in più rispetto al 2014.
A completare il quadro economico, l’Istituto segnala che nel 2014 sono state 2253 le imprese coinvolte nelle attività di “raccolta, trattamento e fornitura di acqua” e nella “gestione delle reti fognarie”, (di cui rispettivamente il 37,4% nella prima attività e il 62,6% nella seconda). I due settori impiegano circa 39mila occupati, lo 0,35% del totale degli occupati delle imprese italiane.

(SM)

 

 

 

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