La riduzione del 70% delle risorse del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali deciso dalla Conferenza Stato-Regioni trova la ferma contrarietà del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci e dei Presidenti delle Assemblee dei Sindaci dei Distretti e degli Ambiti distrettuali della Provincia di Bergamo. Il timore riguarda l'innesco, da parte della misura, di fortissime ricadute su alcuni servizi essenziali per i cittadini più fragili, mettendo a rischio tutta la rete dei servizi sociali.
Il fondo nazionale passerà dai 311 milioni stanziati nel 2016 ai 99 milioni previsti per il 2017, questo per i 14 Piani di Zona degli Ambiti Territoriali dell’ATS di Bergamo significherà fare affidamento solo su 1 milione e 400 mila euro circa invece che sugli attuali 4 milioni e mezzo all’anno per gli interventi destinati alla gestione associata di servizi complessi quali la tutela dei minori, i progetti di inclusione sociale e il sostegno professionale ad anziani e disabili
Maria Carolina Marchesi, Presidente della Conferenza dei Sindaci di Bergamo, in un comunicato evidenzia come "tutto ciò per cui si è lavorato sodo, in collaborazione con tutte le organizzazioni e le associazioni operanti nel settore dei servizi alla persona, per costruire un solido sistema di welfare comunitario e territoriale, da domani verrà messo a repentaglio". Da qui la decisione di chiedere al Governo il reintegro immediato delle risorse destinate al finanziamento del Fondo Nazionale Politiche Sociali per l’anno 2017.
Per ribadire con forza questa richiesta, la Conferenza dei Sindaci ha promosso un presidio presso la Prefettura di Bergamo per sabato 25 marzo 2017 alle ore 11, dove interverranno i Sindaci, gli Amministratori Locali e tutte le realtà che agiscono quotidianamente, accanto ai servizi sociali comunali. (LS)