Sette comuni liguri - Recco, Camogli. Uscio, Avegno, Sori, Pieve e Bogliasco - hanno dato via a una modalità inedita di attuazione dello SPRAR: il sistema di accoglienza dei migranti richiedenti asilo è basato su quote territoriali, ricomprendenti più comuni. Con questa proposta, Anci Liguria punta a coinvolgere sia Comuni che hanno posti per accoglienza, sia quelli che non hanno alloggi a disposizione e che dovranno attraverso una convenzione sottoscrivere impegni economici.
Dopo una prima riunione tra i sindaci coinvolti, gli amministratori e i primi cittadini hanno preso l’impegno di rivedersi il 23 febbraio, con un mandato pieno deciso dalle rispettive giunte o dai consigli comunali. Per quella data ogni comune metterà sul tavolo dell’accordo le rispettive proposte e le rispettive possibilità di accoglienza.

All'incontro, oltre ai sette rappresentanti comunali, era presente anche Paola Maccagno, assessore del Municipio IX di Genova Levante che fa parte dello stesso distretto socio assistenziale del golfo Paradiso. Ad aprire il dibattito è stato Paolo Pezzana, sindaco di Sori che è anche il responsabile di Anci Liguria per la questione migranti, che ha commentato: "Il clima è stato molto buono. Ho spiegato ai colleghi informazioni molto dettagliate e ho espresso la posizione del Comune di Sori che può arrivare a 20 migranti se si fa Sprar comprensoriale. Adesso ciascuno andrà a capire con quale proposta presentarsi con quali numeri e se si è d’accordo sullo Sprar distrettuale; personalmente sono fiducioso che nel golfo Paradiso possa nascere il primo Sprar comprensoriale".

(VV)