"Spero che la ripresa dell'attività dei Cie non contribuisca ad intasare le realtà territoriali al limite; ma è chiaro che noi sindaci puntiamo, sul fronte immigrazione, al miglioramento del sistema Sprar, anche perché è quello su cui i Comuni possono operare direttamente". A parlare è il presidente di Anci Lombardia e sindaco di Monza Roberto Scanagatti, che fa sapere di essere soddisfatto "per il finanziamento di 100 milioni allo Sprar, che spero avvenga davvero in tempi brevi".

"Quando arriva un numero importante di migranti, anche di tipo 'economico', su un dato territorio, è necessario – spiega all'Ansa l'esponente Anci - un controllo dei flussi, prevedendo nel caso anche la possibilità di far fare a queste persone lavori socialmente utili, naturalmente non in concorrenza con altre attività, favorendo se possibile una certa contiguità con le attività di volontariato civico. Invece - avverte – non funziona vederli bighellonare in giro, perché questo crea preoccupazione nelle popolazioni locali. A Monza, che ha circa 123 mila abitanti, ospitiamo 450 migranti, quindi siamo anche al di sopra della quota fissata dei 2,5-3 ogni mille abitanti; e tranne in un caso dove si sono verificati dei problemi, stiamo gestendo al meglio la situazione".

"Personalmente - dice ancora Scanagatti - non faccio nessuna relazione tra accoglienza e rifugiati, anche se il caso di Amri è particolare, visto che ne ha combinate di tutti i colori anche nel nostro Paese. Tuttavia è importante uscire dalla logica dell'emergenza perché quello dei migranti è un fenomeno strutturale, e dico questo senza nessun 'buonismo' o la volontà di nascondere il problema". Un tema a cuore all'esponente Anci è quello dei minori non accompagnati: "sta diventando un problema importante, anche perché molti di loro spariscono; certo su questo ambito particolare opera il sistema Sprar, ma credo che il tutto debba essere risolto in maniera diversa". 

(Fonte: Anci.it)