SEZIONE: SICUREZZA E LEGALITA' - TECNOLOGIA E INNOVAZIONE
Sicurezza informatica

Sono quasi 12mila i siti violati in Italia

24 Gennaio 2017
 

Il 4 gennaio scorso il Comune di Paullo è finito sotto attacco informatico. Il messaggio diffuso sul sito del Comune è opera di un hacker noto come Anonymous arabe che il giorno precedente con lo stesso messaggio aveva violato i siti di quattro Comuni dell’Abruzzo (Castel Frentano, Montesilvano, Mozzagrogna e Roccascalenga). È quanto riportato nella nota scientifica dell’Istituto Demoskopika “La mappa dell’hacking in Italia”.

La nota ci fa sapere che dal 2001 a oggi sono oltre 11.500 gli attacchi informatici che hanno violato home page o pagine interne di siti italiani di “interesse regionale” con in testa Toscana, Sicilia, Lombardia ed Emilia Romagna. Il conteggio dell’Istituto Demoskopika è stato ottenuto personalizzando la ricerca, sul sito zone-h, per il nome di ciascuna regione (domini vari) e di ciascuna provincia (solo dominio.it) e sommando i dati visualizzati. L’istituto precisa, inoltre, “che tutte le informazioni contenute nell'archivio di Zone-H sono state raccolte sia online da fonti pubbliche o direttamente notificate in forma anonima dagli stessi hacker”.

Come detto al top della classifica per siti violati c’è la Toscana con 1357 siti seguita dalla Sicilia e dalla Lombardia rispettivamente con 993 e con 882 siti “visitati” dagli hacker. A seguire l’Emilia Romagna (781 siti), il Lazio (692 siti), la Sardegna (686 siti), il Veneto (670 siti), la Campania (663 siti), la Puglia (655 siti) e l’Umbria (645 siti). E, ancora, il Friuli Venezia Giulia (588 siti), la Calabria (490 siti), il Piemonte (484 siti), l’Abruzzo (434 siti), la Liguria (369 siti), il Trentino Alto Adige (360 siti) e le Marche (26i siti). In coda si posizionano la Basilicata (198 siti), il Molise (176 siti) e la Valle d’Aosta (170 siti).

Spostando l’attenzione sui portali istituzionali, lo studio di Demoskopika individua ben 1185 siti presi di mira. Toscana sempre in vetta con 288 siti istituzionali o rilevanti hackerati pari al 24,3% del dato complessivo. A seguire Emilia Romagna (108 siti), Lombardia (106 siti), Campania (105 siti), Veneto (99 siti), Lazio (95 siti), Puglia (72 siti), Friuli Venezia Giulia (43 siti), Umbria (41 siti), Piemonte e Liguria (37 siti), Sicilia (32 siti) e Calabria (30 siti). In coda si collocano Abruzzo (28 siti), Marche (16 siti), Sardegna (15 siti), Valle d’Aosta (10 siti), Molise (9 siti), Trentino Alto Adige e Basilicata (7 siti). (SM)

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