Il database “L’Italia delle slot” raccoglie le cifre del 2015 e del 2016 su slot e video lottery: si tratta di dati dei Monopoli, mai messi a disposizione prima nella loro totalità, che appaiono poco confortanti rispetto ai passi avanti fatti in materia di legalità. Nel 2016 in Italia sono stati spesi 49 miliardi davanti agli schermi delle macchinette, oltre la metà del totale del gioco d’azzardo, che ammonta a 96. Nel complesso sono 400mila le slot sul mercato, anche se in base al decreto che riorganizza il settore dei giochi è prevista una “rottamazione” di circa 140mila entro aprile.
Alla Lombardia un triste primato
È la Lombardia a guidare la classifica nazionale delle regioni che nel 2016 hanno giocato di più in assoluto a slot e video lottery. Conta in totale 64.049 apparecchi (54.241 slot e 9.808 Vlt) ed è anche la regione in cui la spesa pro capite è più alta: oltre 1.000 euro a testa. Secondo in classifica il Lazio: 5 miliardi e quasi 125 milioni gli euro giocati tra slot e vlt su una popolazione che sfiora di 6 milioni di abitanti, che può giocare su 40.609 apparecchi (33.649 slot e 6.960 Vlt). In Veneto, terza regione, nel 2016 sono stati giocati più di 4 miliardi e 662 milioni tra slot e video lottery dai quattro milioni e 900mila gli abitanti, su 35.088 apparecchi (29.860 slot e 5.288 Vlt).
Segue l’Emilia Romagna con 4 miliardi e oltre 511 milioni spesi su una popolazione di circa 4 milioni 448mila persone. Quinta la Campania: 5 milioni 839mila abitanti e 3 miliardi 868 milioni spesi. E c’è il caso del piccolo comune di Caresanablot, poco più di mille abitanti attaccato a Vercelli, dove la giocata pro capite alle slot è la più alta d’Italia: 24.228 euro annui. Un dato condizionato dalla presenza di un’enorme sala che richiama migliaia di pendolari del gioco. (VV)