È necessario “un salto di qualità nel sistema di accoglienza degli immigrati e nella ripartizione sul territorio. Lo ha detto il presidente di Anci, Piero Fassino, al termine dell'incontro al Viminale, con il ministro dell'Interno Angelino Alfano, al quale ha partecipato anche il sottosegretario Manzione e il capo Dipartimento libertà civile e immigrazione, prefetto Mario Morcone.
Al ministro dell'Interno, ha detto Fassino, “abbiamo sollecitato la necessità di un salto di qualità nel sistema di accoglienza. In particolare, le persone accolte sono concentrate in un numero limitato di Comuni e questo determina un addensamento evidente in alcune realtà”. “Noi siamo per un sistema di accoglienza più ampio e per una distribuzione più diffusa per evitare questo addensamento su poche realtà”.
Accoglienza diffusa: come realizzarla, in cinque punti
Fassino ha indicato cinque condizioni per realizzare un sistema di accoglienza diffuso:
- il sistema di accoglienza deve far leva sui sindaci che non possono essere semplici destinatari dei flussi decisi dalle prefetture
- la distribuzione dei profughi deve essere basata su un criterio di proporzionalità che tenga conto delle dimensioni demografiche dei Comuni che ospitano
- i Comuni che sono disponibili all’accoglienza possano beneficiare di meccanismi ‘premiali’ e ‘incentivanti’: ad esempio, il superamento del blocco del personale amministrativo potrebbe favorire la disponibilità all'accoglienza
- le persone ospitate devono poter essere impiegate in lavori socialmente utili nei Comuni dove vengono destinate
- i Comuni disposti ad accogliere (modello Sprar) non siano destinatari di ulteriori invii da parte delle Prefetture
Questi cinque punti, ha precisato Fassino, sono ampiamente condivisi anche dal ministero dell’Interno. “Approfondiremo questa materia e discuteremo su questo nuovo modello di accoglienza. Ci sarà a breve un nuovo incontro per capire come procedere”, ha aggiunto.