I comuni brianzoli sono più solidali nei confronti dei richiedenti asilo rispetto a quelli di altre zone d’Italia: se a livello nazionale 3 centri su 4 non ospitano nessun profugo, il rapporto si ribalta in Provincia di Monza dove 42 città su 55 hanno aperto le porte a chi è arrivato sulle nostre coste in cerca di un futuro migliore.
Sta cambiando, nel frattempo, la composizione dei nuclei familiari che arrivano in zona: gli stranieri, in gran parte uomini giovani, continuano a giungere sul territorio a piccoli gruppi, ma nelle ultime settimane è cresciuto l’approdo di donne e di famiglie fino a un paio di mesi fa pressoché inesistente. In Brianza continuano ad arrivare soprattutto migranti africani e asiatici: i gruppi più numerosi provengono dalla Nigeria, dal Mali, dal Gambia e dal Bangladesh.
Numeri quasi emergenziali
Attualmente i richiedenti protezione sono 1.550: un numero che sta spingendo la Prefettura alla ricerca di un terzo hub da affiancare allo Spallanzani di Monza e al centro di Agrate gestito dalla Croce Rossa. Proprio quello di Agrate, con 130 giovani profughi, resta il punto di prima accoglienza più affollato.
La Provincia, intanto, ha concesso al Consorzio Comunità Brianza l’utilizzo di altri tre ambienti nella palazzina di Mombello che fino a un paio di anni fa era adibita a uffici.