E' fissata per il prossimo 15 settembre la riunione in cui si deciderà la costituzione di un consorzio per la tutela dei pizzoccheri, piatto tipico valtellinese a base di tagliatelle di grano saraceno, verze, burro, formaggio e aglio che dalla scorsa primavera ha ottenuto dall'Unione Europea il via libera per l'adozione del marchio Igp, indicazione geografica protetta. Parteciperanno all'incontro i pastai presenti e futuri e imprenditori interessati a promuovere questo "faro" dell'identità gastronomica locale nel mondo.
I numeri della capacità di vendita
La capacità di vendita del pizzocchero della Valtellina in Italia è pari a oltre 1 milione e mezzo di chili in forma secca e circa 300 mila chilogrammi in pasta fresca. Un giro d’affari registrato nel 2015 dal Csqa – l’ente di certificazione del settore agroalimentare – e che adesso fa da trampolino di lancio per un altro traguardo della produzione tipica, l’istituzione di un consorzio che tuteli il pizzocchero, rilanci, certifichi, protegga e valorizzi un prodotto tipicamente locale, sia allo stesso tempo occasione di sviluppo per la valle e dunque sia fonte di occupazione e lavoro.
Perchè il pizzocchero della Valtellina è uno solo e garantito. E, come certifica la severa Università del Pizzocchero che ha sede a Teglio, il prodotto deve essere condito con gli ingredienti giusti, come vuole la tradizione valtellinese.
(VV)