"Di fronte all'acuirsi dell'emergenza profughi, i Comuni non possono essere lasciati soli a sobbarcarsi gli obblighi, le spese e le difficoltà derivanti dall'accoglienza sui propri territori di chi necessita di assistenza, sistemazione e cure. Con la ripresa degli sbarchi e il blocco di alcune frontiere, infatti, in questi giorni molti Comuni si trovano a dover ospitare nuovi profughi che non trovano spazio in strutture in molti casi già sature". Così Roberto Scanagatti, Presidente di Anci Lombardia, è intervenuto oggi in merito alla questione immigrazione.
Per Scanagatti "i costi della situazione che si va profilando non possono essere messi, neppure parzialmente, a carico dei Comuni, dato che si tratta di un onere economico insostenibile, soprattutto vista la difficoltà finanziaria in cui versano gli Enti locali. In particolare per molti comuni si pone il tema dei minori stranieri non accompagnati il cui costo sta diventando insostenibile e solo parzialmente viene coperto dalla rete SPRAR e dai fondi europei che prevedono un cofinanziamento del 50%. Infine, c’è il rischio che situazioni fino ad ora gestite bene diventino occasioni di tensione se nelle singole strutture si supera una concentrazione di persone e problemi gestibili".
Il Presidente di Anci Lombardia ha quindi concluso evidenziando che, "come sempre, i Comuni sono disponibili a collaborare e a mettere a disposizione il loro impegno, ma non sono però disponibili a sobbarcarsi gli eccessivi costi di un'azione che chiama in causa anche responsabilità internazionali. Chiediamo pertanto alle Istituzioni internazionali e al Governo di mettere a disposizione le necessarie risorse per poter fronteggiare la situazione, e invitiamo Regione Lombardia a operare un maggiore coordinamento delle azioni territoriali".