Si è finalmente sbloccata la situazione di stallo in cui era incorso il Mufoco, il Museo di Fotografia Contemporanea di via Frova a Cinisello Balsamo: il 3 marzo 2016 il sindaco di Cinisello Balsamo, Siria Trezzi e la consigliera delegata della Città Metropolitana Michela Palestra hanno partecipato come auditrici alla VII Commissione - Cultura, Istruzione, Formazione, Comunicazione e Sport della Regione Lombardia rispettivamente in qualità di Presidente e Vicepresidente della Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea relativamente allo stato dell’istituzione. Durante l’audizione, il Sindaco ha avuto l’occasione di illustrare il piano di rilancio del Museo che coinvolge Ministero dei Beni Culturali e del Turismo e Regione Lombardia attraverso l’intervento de La Triennale di Milano, oltre ai due enti fondatori Città Metropolitana di Milano e Comune di Cinisello Balsamo.
Confermato il contributo da 50mila euro di Regione Lombardia
Un piano che prevede l’impegno economico per il 2016 complessivamente di 600 mila euro tra le diverse istituzioni e che ha visto, nella giornata di ieri, la conferma di un contributo economico di 50 mila euro da parte di Regione Lombardia. I finanziamenti saranno così ripartiti: 200 mila euro dal Comune di Cinisello Balsamo, 200 mila euro dal Ministero dei Beni Culturali, 100 mila euro da La Triennale, 50 mila dalla Città Metropolitana e 50 mila euro dalla Regione Lombardia. “Siamo soddisfatti del risultato raggiunto – ha dichiarato il Sindaco Trezzi – Da questo momento possiamo lavorare concretamente su un nuovo statuto che allarghi la partnership ai nuovi soggetti istituzionali, dare una prospettiva ai lavoratori precari che attualmente si trovano senza lavoro e riprendere nei prossimi mesi le attività del Museo. Da oggi possiamo definitivamente dichiarare chiusa la crisi del Museo di Fotografia Contemporanea”.
Al via la partnership con La Triennale
Prende corpo quindi in maniera concreta l'ipotesi lanciata in una prima fase, che il Ministero dei Beni culturali e Regione Lombardia potessero contribuire con finanziamenti direttamente dalla Triennale. Perché l’istituzione di Via Alemagna a Milano, come ente museale riconosciuto a livello nazionale può percepire fondi che altrimenti lo Stato centrale non potrebbe fare avere al museo dell’hinterland milanese. Dopo un momento di difficoltà, in cui tutti gli attori coinvolti si erano detti interessati ma senza arrivare a una soluzione, ora c'è spazio davvero per valorizzare la cultura locale, e non solo. Spiega ancora Siria Trezzi: “La questione va inquadrata in una prospettiva ben più ampia di quella che mediamente ne hanno dato le cronache. Qui non eravamo di fronte a un problema di fondi. Qui stavamo decidendo che ruolo vogliamo dare alla cultura nei Comuni: se intendiamo considerarla, come sarebbe giusto, una fonte di qualità per la vita dei cittadini e un modo per creare socialità, allora era il momento di pensare a una presenza istituzionale condivisa”. Il tutto, peraltro, si inquadra in una logica sovra locale, in cui un Museo della portata del MuFoCo, che non ha eguali in Italia, potrebbe per la prima volta diventare un vero e proprio riferimento nazionale.
(Valeria Volponi)