Soltanto un terzo delle famiglie che si trova in condizioni di disagio abitativo vive in alloggi di edilizia residenziale pubblica. È quanto emerge dalla ricerca che Federcasa ha commissionato a Nomisma.
I dati della ricerca mostrano un quadro alquanto allarmante. Per oltre 1,7 milioni di famiglie che hanno un contratto di affitto (il 41,8% del totale), il canone supera il 30% del reddito familiare, correndo quindi il rischio di scivolare verso forme di morosità e di possibile marginalizzazione sociale. Nel dettaglio, il 57% paga un canone di locazione superiore a 450 euro al mese, trovandosi quindi in difficoltà nell’adempiere al pagamento. La maggior parte di coloro che fanno richiesta per ottenere una casa popolare è di cittadinanza italiana (54,4%), mentre il restante 45,6% è straniero (8,2% appartenente alla UE, 37,3% extracomunitario).
Secondo i dati raccolti da Nomisma, su 758mila alloggi, sono circa 652mila quelli assegnati regolarmente, l'86% del totale, mentre il restante 14% risulta non assegnato perché sfitto, occupato abusivamente o in attesa di assegnazione.
Il 28,3% delle persone di riferimento del nucleo familiare supera i 75 anni, e il 19,6% è compreso tra 65 e 75 anni.
Da un confronto tra gli utenti Erp e la tipologia di domande accolte in graduatoria, si evidenzia una domanda inevasa più sbilanciata verso i nuclei stranieri (37,3%), quelli pluri-componente (34,5% con riferimento alle famiglie composte da 3-4 persone) e i nuclei con persona di riferimento di età compresa tra i 35 e 45 anni (31,6%). A fronte della vastità del problema, le risposte pubbliche sono state fino qui complessivamente inadeguate.
Dai dati, ha commentato Luca Talluri, presidente di Federcasa, “emerge la necessità di incrementare in modo significativo il numero degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Se negli anni '90 il sistema fu cristallizzato perché ritenuto sufficiente a gestire il disagio presente, oggi dobbiamo fare scelte politiche della stessa importanza, ma che prevedano un aumento significativo di case popolari".
(SM)