“Come Anci Lombardia esprimiamo una forte preoccupazione di fronte al progetto di legge regionale in tema di polizia locale e promozione di politiche integrate di sicurezza urbana che, se approvato, renderà più difficile lo svolgimento delle politiche locali per tutti i Comuni, sia piccoli che grandi, poiché riduce l’autonomia organizzativa degli Enti e rende difficile svolgere i servizi nei piccoli centri, dove le forze operative a disposizione si riducono a poche unità”. Con queste parole il Presidente di Anci Lombardia, Roberto Scanagatti, si è espresso sul testo del progetto di legge regionale 213 in discussione presso la II Commissione del Consiglio regionale. Il Presidente di Anci Lombardia ritiene “che se Regione Lombardia vuole intervenire nel riordino della materia, dovrebbe farlo senza prescindere da un serio confronto con i Sindaci e gli Amministratori locali. Sono infatti i Comuni e non altri, i soggetti chiamati concretamente a svolgere le politiche di coordinamento dei servizi e perciò A rispondere ai cittadini”. Sulla materia è intervenuto anche Roberto Ferrari, Sindaco di Oggiono e Presidente del dipartimento sicurezza di Anci Lombardia, che evidenzia come, pur considerando alcuni aspetti positivi del progetto di legge, “la previsione che i servizi di pattugliamento debbano essere svolti perentoriamente da un numero minimo di almeno due agenti, precluderà tutte quelle azioni di prossimità attualmente svolte e limiterà fortemente i Comuni nel garantire i servizi esterni”. Ferrari sostiene inoltre che il provvedimento presenta altre criticità, tra cui la limitazione che circoscrive l’assegnazione dei finanziamenti ai Corpi di polizia locale composti da almeno 18 agenti “in quanto fortemente penalizzante per tutte le realtà comunali delle aree non metropolitane”. Scanagatti dichiara infine di non comprendere “l’improvvisa accelerazione dell’iter del progetto di legge regionale e il non coinvolgimento del Consiglio delle Autonomie Locali per l’espressione del proprio parere. Non ci resta che rivolgere un appello a tutto il Consiglio regionale affinché tenga conto delle osservazioni avanzate da Anci Lombardia e modifichi almeno gli aspetti più controversi della normativa”. Il documento con le osservazioni di Anci Lombardia