Dei 2,3 miliardi di euro messi a disposizione per il dissesto idrogeologico, provenienti da vecchi piani e nuovi stanziamenti, nel periodo maggio-dicembre 2014 sono stati appaltati o attivati lavori per 700 milioni. La ripartizione regionale dei 429 progetti evidenzia la Lombardia al primo posto con 57 interventi per 137,8 milioni, seguita dalla Toscana con 33 interventi per 62,4 milioni, dalla Calabria con 50 interventi per 58,5 milioni.
In Lombardia, tra i maggiori interventi spiccano le opere per la messa in sicurezza del lago d'Idro (50,3 miloni) e l'adeguamento del canale scolmatore di nord-ovest per Milano (23,4 milioni). Sempre fra gli interventi di spicco vanno segnalate le opere sui torrenti che gravi danni hanno prodotto a Genova: lo scolmatore Fereggiano (45 milioni) e gli altri interventi per il fiume Bisagno (37 milioni).
Contemporaneamente l'unità di missione di Palazzo Chigi ha raccolto, insieme al ministero dell'Ambiente, le proposte regionali per i due piani aggiuntivi in corso di messa a punto: il piano nazionale 2014-2020 della difesa del suolo che punta a partire con risorse per 7-9 miliardi e il piano stralcio destinato alle aree metropolitane.
Per il piano nazionale le proposte giunte a Roma dalle Regioni ammontano a una spesa di 16.357 milioni, di cui 875 milioni con progettazione esecutiva e 2.029 milioni con progettazione definitiva. Ci sono quindi circa 2,9 miliardi cantierabili in tempi relativamente brevi quando il piano avrà il via libera. La Regione Lombardia ha presentato progetti per 647milioni.
Per il piano stralcio per le città metropolitane sono invece arrivate proposte per 2.989 milioni di cui progetti per 176 milioni con progetto esecutivo e interventi per 832 milioni con progetto definitivo, ovvero un altro miliardo di opere cantierabili in tempi brevi. La città metropolitana di Milano ha presentato progetti per 84,6 milioni.