Quasi un migliaio di persone, smistate prima negli hub di Monza e Agrate, poi nelle strutture di Limbiate, Carnate e Lissone e infine in 85 appartamenti in 35 paesi diversi dell'alta e bassa Brianza. Un modello che funziona e che - come raccontato da Il Corriere della Sera del 28/11/2015 - fa scuola anche nel resto della Lombardia.
Alla base di questo nuovo approccio gestionale all'emergenza immigrazione, voluto da Comuni, Prefettura, enti, cooperative sociali e associazioni, c'è un'accoglienza fatta di tanti piccoli insediamenti. "Si crea meno allarme sociale e si favorisce l'incontro a tu per tu, con opportunità di inserimento e scambio", spiega Roberto D'Alessio, presidente del Raggruppamento Temporaneo d'Impresa Bonvena. "Un modello più lento e costoso, ma che dà frutti concreti". Certo, da più parti è unanime il richiamo alla presenza, sempre più rilevante, della società civile: "In vari Comuni sono già attivi progetti per coinvolgere i richiedenti e le comunità con corsi, percorsi professionali, volontariato".
Quasi mille migranti, da 20 nazioni diverse
I richiedenti asilo, nella Provincia di Monza e Brianza, sono 907: di questi 680 sono accolti dalla RTT Bonvena, 152 dalla Croce Rossa Italiana, gli altri da quattro operatori diversi. Arrivano da oltre 20 nazioni diverse.
(VV)