SEZIONE: AMBIENTE, ENERGIA

Progetti, scoperte e dati sulle energie rinnovabili

22 Agosto 2008
 
Megaimpianti solari
Entro tre anni in Australia sarà costruita nell’entroterra desertico la centrale a energia solare più grande del mondo. In base al progetto, la centrale dovrebbe generare 250 megawatt di elettricità nei periodi di punta, sufficienti per alimentare circa 100 mila abitazioni, con un costo di avviamento pari a 600 milioni di euro. I giganteschi specchi del primo impianto copriranno un’area di due chilometri per tre, ovvero 600 ettari. Si tratta di specchi parabolici concavi, già utilizzati in Spagna e in altri Paesi, che concentrano la luce solare che viene utilizzata per scaldare un condutture di olio fino a 400 gradi. L'olio riscaldato a sua volta fa bollire acqua, che, generando vapore, aziona le turbine. L'energia può essere risparmiata per i giorni di pioggia, conservando il calore in sale fuso.
Anche in California si guarda al sole. Nell’assolato Stato americano sono in costruzione due megaimpianti alimentati dai raggi solari per una potenza complessiva, nel momento di massima esposizione, di 800 megawatt, grazie ai quali, per avere un'idea, si potrebbero alimentare circa 14 milioni di lampadine e 800 magazzini Wal-Mart. I due nuovi impianti copriranno una superficie di circa 20 km quadrati della California centrale, usando la tecnologia del fotovoltaico.
I progetti australiano e californiano sono davvero imponenti se si pensa che gli impianti più grandi attualmente esistenti o in via di ultimazione nel mondo non superano i 40 megawatt (nello specifico si tratta dell’impianto in via di realizzazione in Germania, mentre l’impianto più potente negli States è di 14 megawatt, nella Base Nellis dell'aviazione, in Nevada, superato da un impianto in Spagna da 23 megawatt).
L’asfalto sorgente di energia solare
Certo, Australia e Usa hanno grandi territori da poter occupare con questi megaimpianti. E dove non esistono questi spazi cosa si può fare? Per esempio sfruttare l’asfalto di strade e parcheggi, utilizzando l’enorme quantità di energia solare che incide su queste strutture. E’ la novità presentata da un team di ricercatori del Worcester Polytechnic Institute, nel Massachusetts, che hanno sviluppato un collettore solare in grado di trasformare strade e parcheggi in sorgenti di energia elettrica ed energia termica economiche e presenti dovunque. Gli studi condotti dall’Università americana mostrano non solo la possibilità da parte dell'asfalto di immagazzinare energia solare, ma forniscono anche indicazioni sul miglior modo per costruire strade e parcheggi per massimizzare la loro capacità di assorbimento dell'energia solare. I vantaggi di tale soluzione, spiegano i ricercatori, sono molteplici. Le infrastrutture sono già esistenti e non vi è quindi bisogno di occupare nuovi terreni, come nel caso della realizzazione delle centrali fotovoltaiche. L'estrazione di calore consentirebbe, inoltre, di rinfrescare l'asfalto, diminuendo le temperature elevatissime che si registrano sulle strade urbane. A differenza dei pannelli fotovoltaici, infine, questi collettori solari sarebbero invisibili, non provocando, quindi, alcun impatto visivo.
Le micro celle di IBM
Il chip di un computer è un elemento assai piccolo e IBM sul tema ne sa molto. Non stupisce, quindi, che l’azienda americana abbia realizzato una cella solare di un centimetro quadrato su cui concentrare, attraverso una grande lente, energia solare per 230 watt. Tale energia è stata poi convertita in 70 watt di energia elettrica utilizzabile, circa cinque volte l'energia catturata dalle celle tipicamente impiegate nei parchi solari, che si affidano a concentratori fotovoltaici. È la maggiore quantità di energia disponibile da una cella così piccola.
Il risultato è stato ottenuto in laboratorio e ora la sfida è portare questo prodotto su scala industriale. Gli scienziati e i tecnici IBM sono convinti che il sistema consente un vantaggio significativo in termini di costi, con un minor numero di componenti totali e nuove opportunità di produzione.
Da Eurostat il quadro delle energie rinnovabili in Italia
E in Italia cosa succede? Stando ai dati di Eurostat, l’ufficio di statistica della Commissione euopea, le energie rinnovabili hanno un ruolo di primo piano nella produzione energetica del nostro paese. Nel 2006, per esempio, a fronte di una produzione totale, calcolando tutti i tipi di fonti energetiche, fossili e non, su una produzione di 27,1 milioni di tep, tonnellate di petrolio equivalente, le energie rinnovabili hanno contribuito con 12,2 milioni di tep, mentre il gas con 9 milioni di tep e il petrolio grezzo con 5,8 milioni di tep. Dal 2000 al 2006 la quantità di energie rinnovabili è aumentata di oltre il 40%. Regina delle rinnovabili italiane è attualmente la geotermica, che ha fatto registrare un costante aumento, da 3,013 a 4,966 milioni di tep. Buona anche la produzione di energia ricavata da rifiuti e biomassa che hanno garantito nel 2006 3,758 milioni di tep. Non eccelso il contributo di vento, sole e biocarburanti. L'eolico è passato da 48.000 tep nel 2000 a 255.000 nel 2006. Ancora più lenta la progressione del solare, passato da 11.000 tep nel 2000 a 38.000 tep del 2006. La produzione di biocarburanti, apparsa per la prima volta nel 2004 con 255.000 tep, non è decollata. L'anno successivo e' scesa a 179.000 per risalire di un po' più del 10% nel 2006.
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