Sono più di 1500 i volontari di Servizio Civile che questa mattina hanno iniziato il loro percorso in più di 650 Comuni italiani aderenti al network Scanci.it. Di questi, 994 saranno impegnati in 355 Comuni lombardi, a supporto dei servizi socioeducativi, culturali, di tutela ambientale e di protezione civile, e partecipando alle azioni previste dal sistema Scanci.it per valorizzare la loro quale esperienza di formazione e apprendimento al servizio del Paese, orientando i giovani nella comprensione delle opportunità lavorative offerte dai territori in cui vivono.
Per dare il via all’anno di Servizio Civile, la rete Scanci.it ha organizzato un evento diffuso in tutta Italia, che ha messo a confronto rappresentanti istituzionali e del mondo associativo con i volontari.
A Milano i volontari si sono incontrati a Palazzo Lombardia, accolti da Onelia Rivolta, Responsabile del Servizio civile di ANCI Lombardia, che ha ricordato come la rete Scanci è partecipata dall’ANCI e da dieci ANCI regionali in convenzione tra loro: ANCI Abruzzo, ANCI Friuli-Venezia Giulia, ANCI Liguria, ANCI Lombardia, ANCI Marche, ANCI Piemonte, ANCI Sardegna, ANCI Sicilia, ANCI Umbria e ANCI Veneto.
Per Anci Lombardia è intervenuto Giacomo Ghilardi, Vicepresidente vicario di Anci Lombardia. Ghilardi ha ringraziato tutti i partecipanti e tutti gli attori della rete del Servizio civile, e rivolgendosi ai ragazzi presenti in sala e in collegamento, ha sottolineato come rappresentino "una parte importante del nostro Paese. I Comuni sposano questo sistema, perciò, faranno di tutto per farvi sentire a casa e per recepire anche le vostre istanze. Gli enti locali hanno assolutamente bisogno delle competenze e conoscenze dei giovani per stare al passo con il cambiamento in corso e con le sfide che ci attendono".
Elena Lucchini, Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Regione Lombardia, ha dato il benvenuto ai ragazzi radunati a Palazzo Lombardia e nelle diverse sedi collegate, evidenziando che “l’avvio del percorso di Servizio Civile Universale rappresenta un momento importante per i ragazzi e le nostre comunità. Il Servizio Civile, infatti, è sempre più una palestra perché permette di fare esperienza sul campo su diversi temi, ed è, oltre che un dare, un importante ricevere.” L’Assessore ha posto l’accento anche sulle competenze che vengono apprese e che possono essere riconosciute a conclusione del percorso, ricordando che “il valore aggiunto del Servizio Civile nei Comuni è far conoscere ai giovani la Pubblica Amministrazione”
A seguire è intervenuta Laura Massoli, Direttrice dell’Ufficio per il Servizio Civile Universale del Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio Civile Universale, che ha ricordato come “il Dipartimento è un facilitatore che, grazie a un lavoro di squadra, fa sì che l’esperienza di Servizio Civile possa realizzarsi, al servizio delle comunità e con gli altri attori istituzionali.”
In rappresentanza di ANCI ha preso la parola Vittoria Ferdinandi, Delegata ANCI alle pari opportunità, famiglie, inclusione, pace, che ha espresso una “profonda gratitudine verso i ragazzi, perché scegliendo il Servizio Civile avete fatto una scelta di senso rispetto a quello in cui credete e a quanto volete. Avete scelto di sentirvi parte di qualcosa, di non cedere all’indifferenza, e di pensare che il senso della vita è quello di mettersi al servizio degli altri. Questo anno spero possa essere un’enorme esperienza di crescita individuale e collettiva.”
Sulla giornata è intervenuto il vicepresidente Anci e delegato al Servizio civile e volontariato, Claudio Scajola. “Il Servizio civile universale – ha dichiarato – è un vero e proprio patto tra generazioni, un incontro concreto tra le istituzioni e il futuro, tra i Comuni e le energie migliori che il nostro Paese sa esprimere. Ma è anche, e forse soprattutto, una scuola di comunità. Un luogo dove si impara a guardare il mondo con occhi nuovi, a comprendere il valore dell’impegno per gli altri, a sentirsi parte di qualcosa di più grande. È un sistema vivo e dinamico, costruito grazie alla partecipazione di centinaia di Comuni italiani e al sostegno prezioso della rete Anci. Un’occasione di crescita per migliaia di ragazze e ragazzi che, al termine di questo percorso, si scoprono cittadini più consapevoli e, spesso, anche persone più forti”, ha concluso il vicepresidente Anci.
Il Servizio Civile Universale, la pace, il volontariato e i territori
Il tema della pace è stato il protagonista di una riflessione che ha animato la mattinata, apertasi con la mappatura globale dei conflitti armati, tracciata da Raffaele Crocco, Direttore responsabile dell'Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, che ha ricordato ai volontari come, “con la scelta che avete fatto, avete messo un mattone importante per la costruzione della pace.” Crocco ha quindi posto l’accento sul fatto che oggi, a differenza di un tempo, sono i civili le principali vittime dei conflitti bellici.
A queste parole si è collegata la testimonianza di Nicolas Marzolino, Consigliere Nazionale dell’Associazione Nazionale Vittime Civile di Guerra, “un’associazione che nasce nel 1943 e che ancora oggi ha lo scopo di tutelare le vittime civili di guerra, che sono la maggior parte delle persone colpite dagli effetti della guerra, come è capitato a me quando avevo 15 anni e in un campo ho trovato uno strano oggetto nero, prendendolo in mano è esploso, causandomi cecità e danni fisici a me e ai miei amici vicini. Quell’oggetto non era una lattina ma un ordigno inesploso, risalente alla seconda guerra mondiale.”
L’incontro è proseguito con un approfondimento sul Servizio Civile Universale quale opportunità per i giovani e per i territori, curato da Laura Massoli, che ha ricordato come negli ultimi 10 anni sono state rese possibili oltre 500mila posizioni di Servizio Civile.
Su invito del Dipartimento ha preso la parla Linda Fregoli, PhD, borsista di ricerca al Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace dell’Università di Pisa, per presentare la ricerca “I Corpi civili di pace: un’esperienza italiana”.
L’impegno dei Comuni italiani nella cooperazione allo sviluppo per la stabilità e la pace è stato evidenziato dall’intervento di Antonio Ragonesi, Responsabile dell’Area Sicurezza, legalità, Servizio civile, Politiche europee, relazioni internazionali, Rapporti con le Associazioni e gli organismi internazionali e Cooperazione territoriale, di ANCI, che ha esordito evidenziando come il benvenuto ai nuovi volontari segue il saluto ai ragazzi che hanno concluso l’esperienza di Servizio Civile dell’anno precedente, sottolineando che “le cose che più mi hanno colpito nel saluto di ieri, sono sicuramente la gioia per l’anno passato e il venir meno del senso di smarrimento che potevano avere i volontari all’inizio del loro percorso, perché si sono ritrovati con maggiori certezze, dopo essersi impegnati 12 mesi su temi molto importanti.” Ragonesi ha proseguito considerando che ANCI sta lavorando affinché le reti delle città che si impegnano sui temi oggetto del confronto, diffuse su tutto il territorio nazionale, “possano lavorare assieme per la pace e la cooperazione e lo sviluppo”, partendo dall’evidenza che queste reti sono spesso organizzate e promosse dai Comuni italiani.
Nel corso della mattinata è intervenuto anche Sebastiano Megale, Referente ANCI Lombardia per il Servizio civile, che ha intervistato quattro volontari che hanno concluso il loro percorso in merito alla loro esperienza vissuta e alle competenze acquisite.