SEZIONE: AMBIENTE, ENERGIA
Sviluppo sostenibile

Il Rapporto Istat sull’Agenda 2030

9 Luglio 2024
 

Presentato dall’Istat, ai primi di luglio, la settima edizione del Rapporto sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) che riporta l’aggiornamento e l’analisi delle misure statistiche finalizzate al monitoraggio dell’Agenda 2030 per il nostro Paese.
 

I 17 SDGs, e i 169 relativi target in cui sono declinati, bilanciano le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, estendendo l'Agenda 2030 dal solo pilastro sociale, previsto dagli Obiettivi del Millennio, agli altri due pilastri, economico e ambientale, cui si aggiunge la dimensione istituzionale.
 

Questa edizione del Rapporto include la diffusione di 373 misure statistiche connesse a 139 indicatori tra quelli proposti dall’Inter-Agency and Expert Group on SDG Indicators (UN-IAEG-SDGs) delle Nazioni Unite, per il monitoraggio degli avanzamenti dell’Agenda 2030 a livello globale.
 

I dati del il Rapporto evidenziano che, rispetto all’anno precedente e ai 10 anni prima, quasi il 60% delle misure sono in miglioramento e solo meno di un quinto in peggioramento.

Rispetto al lungo periodo, la percentuale di misure con variazione positiva è particolarmente elevata per i Goals 5 (Parità di genere), in cui migliorano gli andamenti della violenza sulle donne e della presenza femminile in posizioni direttive, 7 (Energia pulita), grazie ai progressi di tutte le misure sui consumi di energia e sulle fonti rinnovabili,  8 (Lavoro e crescita economica), caratterizzato da una generalizzata ripresa del mercato del lavoro e dal positivo andamento del consumo di materia e, 17 (Partnership per gli obiettivi), contraddistinto, in particolare, dalla positiva crescente diffusione dell’ICT.
 

Stabili invece i Goals 9 (Imprese, innovazione e infrastrutture) e 10 (Ridurre le disuguaglianze) si caratterizzano per la scarsità (nell’ultimo anno) e la totale assenza (negli ultimi dieci anni) di misure in peggioramento, pur con una presenza di molte di esse in condizione di stabilità: Lo stesso vale per i Goals 6 (Acqua), 14 (Vita sott’acqua) e 15 (Vita sulla terra) che presentano una percentuale superiore alla media di misure stabili negli ultimi dieci anni.
 

Andamento negativo per i Goals 4 (Istruzione) e 11 (Città sostenibili). I due obiettivi, infatti, presentano le più elevate incidenze (oltre il 40%) di indicatori in peggioramento rispetto ai dieci anni precedenti e al contempo una percentuale di misure in miglioramento inferiore alla media (intorno al 40%).

Per quanto riguarda il Goal 4, peggiorano le competenze alfabetiche e numeriche degli studenti in generale, e in particolare di bambine e bambini della scuola primaria (anche per l’ultimo anno).

L’andamento del Goal 11 risulta invece penalizzato dalle crescenti difficoltà di trasporto pubblico e dall’incremento dell’abusivismo edilizio. Rispetto a quest’ultimo Goal, il Rapporto segnala che nel 2023 è aumentata la quota di famiglie con difficoltà di collegamento con il trasporto pubblico (32,7%), avvicinandosi al livello pre-pandemico (33,5%). La quota di utenti assidui dei mezzi pubblici (12,9%) sulla popolazione dai 14 anni rimane stabile nel 2023, così come la quota di studenti che usano i mezzi pubblici per raggiungere il luogo di studio (25,5%). Stabile anche l’incidenza di occupati che viaggiano solo con mezzi privati (76%). Nel 2022, nessun progresso per il servizio offerto dal trasporto pubblico locale (TPL), pari a 4.696 posti-km per abitante, che resta in linea con l’anno precedente. Nel 2022, la produzione di rifiuti urbani è in calo in 2 capoluoghi su 3 rispetto al 2021 e registra livelli inferiori al 2019 in più del 50% delle città. Peggiora la qualità dell’aria: nel 2022 in 56 capoluoghi aumentano le concentrazioni medie annue di PM2,5 e in 75 quelle di PM10.
 

QUI le infografiche di Istat che meglio illustrano il Rapporto.

(SM)

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