Davvero l'intelligenza artificiale rappresenta il principale avversario del giornalismo? E sarà in grado di sostituire e soppiantare i giornalisti e il loro ruolo? Sono questi alcuni interrogativi cruciali sollevati da Luigi Rancilio, giornalista di Avvenire ed esperto di digitale, durante l'incontro intitolato 'Le sfide dell’intelligenza artificiale tra informazione e comunicazione', tenutosi lunedì 15 aprile scorso.
L'evento, organizzato da AnciLab in occasione del suo 25° anniversario, in collaborazione con l'agenzia di Comunicazione ADOK, si inseriva nell'ambito delle iniziative della nuova edizione del Fuorisalone 2024, attraverso la serie di incontri 'Connessioni innovative ed ecosistemi virtuali', rivolti agli enti locali e agli appassionati del Metaverso. Inoltre, ha visto la collaborazione dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia nell'ambito della formazione professionale continua. La moderazione degli interventi è stata affidata a Ferruccio Pallavera, giornalista e direttore di Strategie Amministrative, che di fronte ai timori di esperti e opinione pubblica sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale ha ricordato come la paura del cambiamento e del futuro sia sempre stata presente nella storia.
Per esaminare il ruolo dell'intelligenza artificiale nel giornalismo e i vantaggi che i giornalisti possono trarne, Rancilio ha delineato l'evoluzione dell'IA nel corso degli anni, evidenziando le sue applicazioni chiave come Chat GPT di OpenAI, Gemini, Copilot, Siri, e l'ampio utilizzo già diffuso dell'IA in testate estere come AP, Washington Post, CNET e The Guardian.
Dall'analisi di Rancilio emerge chiaramente che l'intelligenza artificiale può rappresentare un valido strumento di supporto per i giornalisti, specialmente in compiti di routine come correzione di bozze e traduzioni, ma non può sostituire la creatività e la capacità di verifica delle fonti proprie del giornalismo umano.
Sull'utilizzo delle traduzioni attraverso l'IA si è soffermata Federica Capozzi, giornalista proveniente dalla carta stampata e autrice e produttrice di podcast. Capozzi ha illustrato un caso concreto di utilizzo dell'IA nella traduzione di contenuti audio in lingua straniera. Con il podcast 'Un caffè con il designer', ha realizzato una audioguida in occasione della mostra che ha portato l'arte nelle piazze di Bergamo dal 25 novembre 2023 al 7 gennaio 2024. Per rendere il percorso più inclusivo e fruibile anche per gli stranieri presenti in città, ha tradotto il podcast in lingua inglese utilizzando l'intelligenza artificiale. La giornalista ha inoltre sottolineato l'importanza della trasparenza e dell'opportunità di specificare sempre che un'opera è stata realizzata con l'IA.
Onelia Rivolta, direttore di AnciLab, ha condiviso l'esperienza aziendale nell'implementazione di un assistente virtuale per gestire il servizio civile, evidenziando le potenzialità dell'IA nell'ottimizzazione dei processi gestionali. Nel luglio 2023, AnciLab ha introdotto un chatbot partendo dal gestionale utilizzato per il coordinamento dei 2500 volontari di servizio civile che fanno capo alla rete SCANCI. Attualmente, il chatbot è in fase di test da parte di 1600 volontari.
Simone Serughetti, CEO di ADOK, ha presentato strumenti e modelli dedicati all'intelligenza artificiale e alla realtà aumentata, evidenziando il loro potenziale a supporto dell'informazione e della comunicazione. Ha inoltre invitato a riflettere sulla rivoluzione in atto, che si stima porterà, nei prossimi 10 anni, alla scomparsa di molti posti di lavoro, secondo quanto temuto dai detrattori dell’IA, ma anche alla creazione di nuovi posti di lavoro.
Anche Alessio Zanzottera, Amministratore Unico di AnciLab, ha invitato a riflettere sul cambiamento in corso, ribadendo l'importanza dell'adattamento al cambiamento e sottolineando come AnciLab, intenzionata ad essere parte attiva nel processo di innovazione, stia investendo sulla formazione come asset strategico
Loredana Bello
