SEZIONE: WELFARE E POLITICHE GIOVANILI - ISTITUZIONI, ASSOCIAZIONISMO E RIFORME
Personale

Concorsi, riserva di posti per chi ha fatto il Servizio Civile

22 Giugno 2023
 

Il governo incassa la fiducia al Senato sulla conversione in legge del cosiddetto decreto PA bis. Il decreto per il rafforzamento della Pubblica amministrazione contiene, tra l'altro, diverse disposizioni in materia di concorsi per il reclutamento del personale. 
Tra queste la riserva del 15% dei  posti nei concorsi pubblici per chi ha portato a termine senza demerito il servizio civile. 
La riserva riguarda il personale non dirigenziale, delle pubbliche amministrazioni ma anche delle aziende speciali e delle istituzioni strumentali all’attività degli enti locali.
Il provvedimento è in linea con quanto già previsto a favore dei volontari in ferma breve e ferma prefissata delle forze armate. Il servizio civile è nato, e ancora oggi si configura, come forma di adempimento volontario, e non armato, del dovere di difesa della Patria. 
Da qui l'avvicinamento ai benefici di riserva del 30% previsti dal Codice dell’ordinamento militare (D.Lgs 66/2010).
Per rendere operativa l'applicazione della riserva anche ai bandi che prevedono assunzioni per un numero ridotto di posti, le frazioni di posto si dovranno cumulare con la riserva relativa a successivi concorsi banditi dalla medesima amministrazione. 

L’approvazione del provvedimento è un segnale di attenzione al Servizio Civile che in questo modo diventa più attrattivo e un’occasione per le nuove generazioni di intraprendere un percorso di crescita professionale nella Pubblica Amministrazione.
Certamente i giovani che si impegnano nel servizio civile vedono l’anno di servizio come una porta di accesso al mondo del lavoro, questo emerge da una recente indagine AnciLab rivolta a 3276 giovani volontari, il rapporto tra l'esperienza di SC e il lavoro appare molto stretto e, nell’esperienza degli ultimi anni, sempre più evidente. Rileviamo che il 50% dei volontari è disoccupato e in cerca di occupazione, per tutti l’impegno in Comune, è una palestra per allenare le capacità professionali e le competenze personali e per rendere più solida e motivata la scelta futura. 
Il “posto fisso” non spaventa per nulla, anzi, risulta molto appetibile per le giovani generazioni. Infatti il 76% dei volontari che hanno terminato l’anno di servizio civile aspira ad un contratto a tempo indeterminato, il 35% lo vorrebbe in Comune. Oggi più della metà degli ex volontari ritengono di aver trovato la loro attuale occupazione grazie all’esperienza maturata col servizio civile e questo è dipeso dall’incremento dell’esperienza lavorativa di competenze specifiche e trasversali.

Auspichiamo quindi che l’opportunità offerta dal decreto venga colta appieno dagli Enti locali, che nell’immediato possono sostenere la diffusione del servizio civile sui propri territori considerando l’esperienza come uno degli strumenti utili ad intercettare nei concorsi candidature di giovani che hanno già potuto già sperimentarsi al servizio della comunità. 

Roberta Locatelli
Referente per la progettazione Scanci

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