SEZIONE: WELFARE E POLITICHE GIOVANILI - ISTITUZIONI, ASSOCIAZIONISMO E RIFORME - AMBIENTE, ENERGIA
Covid e Agenda 2030

Rafforzare la resilienza

20 Aprile 2021
 

Questo il messaggio del rapporto curato dalla Consulta scientifica del Cortile dei gentili (struttura del Pontificio consiglio della cultura) e pubblicato dal Cnr"Pandemia e resilienza”:

“Il Covid-19 ha mostrato le fragilità dell’attuale modello di sviluppo e ne ha accentuato le disuguaglianze. Se negli anni precedenti l’Italia e l’Europa sembravano avviate verso un sentiero di sviluppo sostenibile, la pandemia ha inflitto una battuta di arresto a questo processo, mettendo a nudo le debolezze sociali, economiche e ambientali delle nostre società. È diventato imperativo, nel disegnare le politiche per la ripresa, pensare a che tipo di futuro costruire, e in quest’ottica agire perché ci possa essere un “rimbalzo in avanti”, e non una ricaduta nelle vecchie abitudini che hanno portato alla crisi in corso. Per questo motivo, bisogna assicurarsi che nei piani di ripresa vengano incluse considerazioni per rafforzare la resilienza in vista di shock futuri, e che ci sia la consapevolezza che non si può tornare al business as usual. In quest’ottica, l’Agenda 2030 delle Nazioni unite può essere usata come road-map per stabilire gli obiettivi di medio-lungo termine a cui aspirare”.



Il rapporto è stato presentato in un incontro online il 7 aprile scorso, cui hanno partecipato, fra gli altri, Pierluigi Stefanini,  presidente dell‘Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (AsviS), Giuliano Amato, presidente della Consulta Scientifica del Cortile dei Gentili ed Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
 


“Il volume”, scrivono nella nota introduttiva i curatori Cinzia Caporale e Alberto Pirni  “costituisce il frutto di una rifessione corale e condivisa, che è sorta e si è sviluppata all’interno della Consulta Scientifca del Cortile dei Gentili in una fase già avanzata della pandemia da Covid-19 nel nostro Paese, quando l’illusione che si potesse trattare di semplici focolai epidemici si era purtroppo dissipata e la prudenza, oltre che le norme, consentivano solo incontri virtuali sulle piattaforme digitali. Questi sono stati molteplici, intensi, generativi”.

 

 

Partendo dalla frase di Papa Francesco “Non possiamo separare l’economico dall’umano”, Pierluigi Stefanini ha evidenziato nell’incontro che “la società italiana ha il dovere di contrastare questa crisi così grave e di dare una prospettiva di sviluppo sostenibile e di futuro ai nostri giovani e alle persone del nostro Paese”, combattendo la sfiducia generale.


È, dunque, essenziale mettere in atto uno sforzo comune a favore del dialogo tra politica ed economia, affrontando, ha proseguito il presidente di Asvis,  “la centralità trasversale della parità di genere come elemento trasformativo potentissimo che dobbiamo assolutamente mettere al centro e in modo ancora più forte e convinto". Non solo: "la strategia della biodiversità rappresenta una risposta altrettanto efficace e fondamentale alla crisi climatica e altrettanto integrante della strategia della transizione ecologica”.

 

 

“La pandemia ha cambiato la concezione della nostra fragilità” e a questo abbiamo risposto con la tecnologia. Tuttavia, nonostante gli “innegabili progressi umani” negli ultimi mesi ci siamo scontrati con i limiti di questa strategia. Con questa riflessione Giuliano Amato ha aperto la presentazione del rapporto. Secondo Amato, abbiamo cercato di attivare una reazione resiliente allo shock immediato dovuto al Covid-19 all’interno della società, tuttavia non basta: “Davanti a tutto questo dobbiamo imparare a resistere adottando una resilienza che sia trasformativa”.


 

Il Ministro Enrico Giovannini, riportando il punto di vista del Governo, ha detto: “Abbiamo chiara l'idea che bisogna fare un salto in avanti” anche dal punto di vista del linguaggio e la scelta di cambiare il nome del suo dicastero è un “modo per testimoniare una realtà, che è già diversa” di un esecutivo nato per rispondere alle nuove necessita che con la pandemia sono cresciute tra la popolazione italiana ed europea. Per questa ragione i temi posti dall’Agenda 2030 sono “al centro dell’azione di questo Governo”, ha spiegato Giovannini. É necessario, dunque, mantenere una “visione sistemica” che non si deve esaurire con la realizzazione del Piano di ripresa e resilienza. Riduzione dei divari territoriali e lotta alle differenze di genere sono solo i primi aspetti sulla quale interverrà il piano, perché,  ha concluso Giovannini, “non possiamo tornare a dove eravamo prima della crisi”.

(SM)

 

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