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EMERGENZA

Paura e disinformazione: anche sui social è effetto CoronaVirus

2 Marzo 2020
 

Il CoronaVirus miete vittime e non solo negli ospedali. Davanti ai computer e agli schermi dei cellulari, migliaia di persone si lasciano confondere da informazioni contraddittorie, vere e proprie fake news, allarmi ingiustificati e numeri gonfiati. E' uno dei tanti lati oscuri della democrazia e dell'iper accessibilità del web, oggi. Chiunque può leggere, ma soprattutto scrivere e condividere informazioni sull'epidemia che sta spaventando il mondo, senza bisogno di mostrare l'attendibilità e la veridicità delle fonti, a dispetto della sensibilità del tema trattato. A confermarlo è SEMrush, azienda che si occupa quotidianamente di analizzare la rete e la reputazione online, che ha deciso di indagare le ricerche online fatte negli ultimi mesi, constatando che, nel periodo che va da dicembre 2019 a febbraio 2020, le ricerche per la parola chiave “coronavirus” sono state in media 9 milioni e mezzo circa ogni mese. Prendendo in esame il periodo che va da novembre 2019 a gennaio 2020 (ancora non si dispone di dati ufficiali relativi al mese di febbraio) la domanda che la gente digita più di frequente è relativa ai viaggi in Cina (in media 2.510 volte al mese), seguita da “cosa è il coronavirus” (1.200 ricerche mensili in media) e “come eliminare il coronavirus” (903 ricerche mensili in media).

Per quanto riguarda le ricerche correlate al coronavirus, le più frequenti sono state:
 
sintomi coronavirus – media di ricerche mensili: 397.026, previsioni dato febbraio 2020: 2.382.000

oms coronavirus – media di ricerche mensili: 16.500, previsioni dato febbraio 2020: 148.500

coronavirus contagio – media di ricerche mensili: 7.407, previsioni dato febbraio 2020: 88.800

test coronavirus – media di ricerche mensili: 4.940, previsioni dato febbraio 2020: 177.600

incubazione coronavirus – media di ricerche mensili: 4.500, previsioni dato febbraio 2020: 54.000


Dal complotto Trumpiano all'origano salvavita, le peggiori fake news sul CoronaVirus
Abbiamo voluto raccogliere, di seguito, alcune delle fake news più allarmanti e ricorrenti sul tema CoronaVirus, apparse dalla rivelazione del primo caso italiano, a metà febbraio. Per ricordare, ancora una volta, che sono priva di qualunque fondamento di verità.


1. Un complotto americano per distruggere la Cina (o viceversa)
Interessante come una fake news possa diffondersi in due versioni totalmente contraddittorie. Come si è diffuso il CoronaVirus? In Rete sono in molti a sostenere che Trump abbia avviato un attacco batteriologico volto a colpire la Cina. O il contrario: scienziati cinesi hanno creato in laboratori un'arma batteriologica con cui colpire il mondo e rivendicare la propria supremazia, ma la cosa è sfuggita di mano.


2. Gli animali domestici sono gli incubatori
Spiacenti, ma il cane del vicino che abbaia di notte o il micetto che vi sveglia la mattina alle cinque perchè ha fame...non hanno nulla a che vedere ne con la tramissione ne con l'incubazione del  2019-nCoV.

3. Il Covid 19 rende sterili
Siete un uomo e avete contratto il CoronaVirus? Addio paternità. Questo è quel che sostengono alcuni studi che circolano in Rete. Ma al momento l'unica certezza è che nei pazienti più gravi possono esserci dei danni ai tessuti dei reni e dei testicoli, dovuti sia al virus sia alla tossicità indotta dai farmaci utilizzati per contenere i sintomi.


4. Origano, aglio e olio di sesamo per guarire
Per combattere il virus cinese basta bere olio d’origano, secondo una delle tante bufale apparse su Facebook. Nel caso, vanno bene anche olio di sesamo o aglio, l'importante è evitare la Birra Corona, da cui il virus prenderebbe appunto il nome. Tutto, decisamente, falso.


5. Nostradamus aveva predetto tutto
Si, no, forse. Poteva mancare la quartina di Nostradamus ad hoc? Ovviamente no. A voi la sua interpretazione: "La grande peste nella città marittima non cesserà prima che morte sarà vendicata del giusto sangue per preso condannato innocente, della grande dama per simulato oltraggio”. Con una nota: dalla città di Wuhan, da cui il contagio è partito, il mare non si vede nemmeno da lontano...

(VV)

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