La Giunta Regionale lombarda ha approvato un nuovo regolamento per disciplinare la programmazione dell'offerta abitativa pubblica e sociale e l'accesso e la permanenza nei Servizi abitativi pubblici (Sap).
Il Documento, come ha sottolineato l'assessore alle Politiche sociali, abitative e Disabilità, Stefano Bolognini, è "frutto di un ampio confronto politico, sociale e istituzionale (a cui ha preso parte anche Anci Lombardia NdR) e della sperimentazione fatta a Monza, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni".
"Entriamo nella fase attuativa del nuovo regolamento - ha spiegato Bolognini - che, nelle domande, dà più peso ai periodi di residenza trascorsi in Regione e nei singoli Comuni e responsabilizza nelle assegnazioni le Aziende lombarde per l'edilizia residenziale (Aler). Un regolamento che si fonda sul mix sociale per dare maggiore sostenibilità al sistema abitativo pubblico, confermando la presenza delle Forze dell'Ordine tra gli assegnatari degli alloggi per garantire un gettito sicuro e favorire più sicurezza ai residenti, attribuendo ora alle Prefetture la gestione di queste graduatorie. Il regolamento, poi, introduce punteggi preferenziali a 'categorie sociali' come anziani, famiglie di nuova formazione e monoparentali, disabili e altre categorie di rilevanza sociale sulla base di bisogni presenti nei singoli Comuni".
Le novità
Il provvedimento, riassunto nelle slides riportate a fondo pagina, introduce queste principali cambamenti.
- la possibilità per i nuclei familiari indigenti di presentare domanda nel Comune dove svolgono l'attività lavorativa o in un terzo Comune a scelta, nell'ambito territoriale di riferimento, a condizione che siano Comuni con una popolazione superiore ai 5.000 abitanti, quando il Comune di residenza non dispone di alloggi adeguati al nucleo familiare;
- l'eliminazione delle graduatorie per singoli alloggi, sostituite da graduatorie uniche per Ente proprietario e riferite a ciascun territorio comunale, e ordinate in base alla gravità del bisogno abitativo, tenuto conto delle preferenze (massimo 5) espresse dai nuclei richiedenti al momento della presentazione della domanda di assegnazione;
- la sostituzione delle soglie percentuali con punteggi preferenziali per le categorie del mix abitativo (anziani, famiglie di nuova formazione, famiglie monoparentali, disabili, e altre categorie di particolare rilevanza sociale), al fine di velocizzare le procedure di assegnazione degli alloggi;
- l'aggiunta del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco fra le Forze dell'Ordine che potranno accedere agli alloggi Erp;
- l'assegnazione degli appartamenti verrà effettuata a partire dalla domanda in graduatoria dei nuclei familiari in condizione di indigenza con l'indicatore di bisogno abitativo più elevato, con priorità per i nuclei indigenti residenti nel Comune dove è ubicata l'unità abitativa richiesta e nel rispetto della soglia del 20% delle assegnazioni annuali in favore dei nuclei familiari indigenti stabilita dalla legge regionale 16/2016;
- l'introduzione di una clausola di salvaguardia che consentirà all'Ente proprietario di proporre ai nuclei familiari in posizione utile in graduatoria, alle Forze di polizia o ai Vigili del fuoco, le unità abitative non assegnate e quelle che si rendono disponibili a seguito di sgombero.
Cosa cambia per gli assegnatari degli alloggi
Diversi e importanti sono anche i cambiamenti che riguarderanno gli assegnatari degli alloggi Sap:
- l'innalzamento a 35.000 euro, dagli attuali 30.000 euro, della soglia Isee per la permanenza in un alloggio Sap;
- la possibilità di rinnovare per una sola volta e per un periodo massimo di 6 mesi, l'ospitalità di parenti (attualmente concessa sino a 12 mesi) e di altri soggetti non facenti parte del nucleo (attualmente sino a 6 mesi), previa autorizzazione dell'Ente proprietario; -l'ammissione dell'ampliamento del nucleo familiare con riferimento ai genitori (ascendenti) e ai figli (discendenti di primo grado), questi ultimi già facenti parte del nucleo familiare originario;
- l'introduzione della mobilità dei nuclei familiari dai Servizi abitativi sociali ai Servizi abitativi pubblici nel caso di peggioramento della situazione economica del nucleo familiare, a condizione che l'Isee non superi i 16.000 euro.
Le prossime fasi
"L'ordinamento odierno dei Servizi abitativi pubblici - ha concluso Bolognini nella conferenza stampa di presentazione del provvedimento - è per noi un primo importante passo, cui dovranno seguire l'approvazione di altri quattro regolamenti; quello del contributo regionale di solidarietà, quello dei Servizi abitativi sociali, quello dell'accreditamento degli operatori privati che gestiscono servizi abitativi sia pubblici che sociali e infine la Disciplina del canone di locazione sociale dei servizi abitativi pubblici. Un'armonizzazione necessaria ed attesa da tempo da tutti per innovare ridando certezza e solidità al comparto abitativo 'pubblico e sociale'". (LS)