SEZIONE: WELFARE E POLITICHE GIOVANILI - TECNOLOGIA E INNOVAZIONE
LAVORO AGILE

Nel Comune di Bergamo si sperimenta il telelavoro

14 Settembre 2018
TEMI: Lavoro
 

Lavorare da casa o a distanza dal posto di lavoro, migliorare la performance e conciliare i tempi e le esigenze dei dipendenti: con questi obiettivi il Comune di Bergamo e INAIL hanno avviato una sperimentazione di 1 anno e mezzo per consolidare e implementare telelavoro e lavoro agile tra i dipendenti del Comune di Bergamo. La firma del protocollo è avvenuta tra Virginio Villanova, Direttore pro-tempore Direzione Territoriale INAIL Bergamo e il Virgilio Appiani, Dirigente pro-tempore Direzione Risorse Umane del Comune di Bergamo, alla presenza del Sindaco Giorgio Gori, del Vice Sindaco Sergio Gandi e di Giacomo Angeloni, Assessore all’Innovazione del Comune di Bergamo. Il lavoro nella Pubblica Amministrazione smette quindi di essere legato alla timbratura del cartellino e alla sede di lavoro, per essere valutato in base a obiettivi e risultati di lavoro chiari e condivisi con l’Amministrazione comunale.


Bergamo in prima linea sin dal 2017
Il Comune di Bergamo è uno dei pionieri nel panorama nazionale in materia di telelavoro e ha collaborato alla stesura della direttiva ministeriale sullo smartworking nel 2017. Negli ultimi due anni al Comune di Bergamo è già stata effettuata una sperimentazione iniziale del “lavoro agile” coinvolgendo in totale 35 collaboratori che un giorno alla settimana hanno svolto il proprio lavoro da casa, o comunque fuori ufficio. Quest’anno a provarlo sono stati dieci dipendenti, con una riduzione di 2.121 ore di lavoro agile e 2.356 tonnellate di CO2 prodotta per spostamenti in meno.
Con questa nuova tappa, entro 18 mesi è previsto che il 10% dei collaboratori, cioè 80 dipendenti, possa lavorare fuori ufficio, un dato che col tempo dovrebbe crescere ulteriormente. Si tratta di dipendenti con la necessità di conciliare al meglio i tempi del lavoro con quelli della vita familiare, ma anche di lavoratori sottoposti a cure oncologiche (nel 2016 un dipendente ha così potuto evitare 20 giorni di malattia), a terapie (consentendo a una dipendente di lavorare da casa per 20 pomeriggi) o a degenze post infortuni.
“L’integrazione tra politiche del lavoro, famiglia, ambiente, mobilità – dichiara il Sindaco Giorgio Gori - è un obiettivo fortemente sentito da quest’Amministrazione. Siamo infatti consapevoli di quanto sia strategico per la qualità del lavoro e della vita del dipendente, per la produttività aziendale, le ricadute sul territorio in termini ambientali, culturali e d’innovazione tecnologica, per l’immagine stessa della nostra istituzione. Con l’avvio di questo protocollo, primo in Italia tra INAIL ed Enti locali, Bergamo diventa quindi protagonista di un progetto pilota i cui risultati saranno anche consegnati al Ministero del lavoro ed al Ministero della Pubblica Amministrazione". (VV)

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