Oggi è una "giornata giornata importante per le politiche sull'immigrazione e la democrazia nel nostro Paese. Ringrazio gli 80 Sindaci che hanno dato la disponibilità a firmare questo protocollo" che pone all'attenzione nazionale il "modello Milano, capace di tenere insieme accoglienza e sicurezza". Non nasconde la sua soddisfazione il Ministro dell'Interno Marco Minniti che nella Prefettura di Milano ha incontrato gli amministratori locali della Città Metropolitana che hanno firmato un protocollo d'intesa con il Ministero che stabilisce regole e modalità in merito all’accoglienza dei profughi e dei richiedenti asilo nei territori.
Il responsabile del Viminale ha posto l'attenzione sul bisogno di accogliere e integrare i migranti nei nostri territori, perchè i responsabili degli attentati che hanno messo in pericolo la sicurezza globale "sono figli di mancata integrazione". Minniti ha inoltre ricordato l'importanza del protocollo già firmato dal Ministero con l'Anci, che ha dato il via "all'allenanza strategica" con i Comuni. Serve però superare alcuni ostacoli, per risolvere i quali Minniti è disponibile, poichè "non è possibile che servano due anni per accertare condizione di diritto di protezione.
Infine il Ministro lascia la porta aperta agli amministratori che non hanno voluto sottoscrivere l'intesa, in attesa di un loro ripensamento, perchè "c'è festa in cielo per il ritrovamento di una pecorella smarrita".
Cosa prevede l'intesa
La firma del documento, che si basa sulla volontaria adesione delle singole amministrazioni comunali, assicura un’accoglienza equilibrata, sostenibile e diffusa dei richiedenti asilo. Grazie all'accordo, inoltre, viene data attuazione al Piano ministeriale di ripartizione definito alcuni mesi fa con l'Anci, che prevede l'attivazione di una clausola di salvaguardia a seguito dell'adesione volontaria dei Comuni al sistema Sprar. In questo modo, ai Comuni aderenti allo Sprar, sarà assegnato un numero di richiedenti asilo proporzionato alla popolazione residente, nella misura massima del 2,5/3 per mille. Inoltre il Ministero si impegna a ridurre di un ulteriore 50% la quota di immigrati spettanti ai Comuni aderenti all'intesa.
Illustrano l'accordo era percebibile l'orgoglio del Prefetto di Milano Luciana Lamorgese che ha lavorato strenuamente alla definizione del documento al fine di "estendere piano accoglienza", facendo "chiarezza sul ruolo dei Sindaci, delle Associazioni e della Prefettura". Ecco perchè, "nel protocollo abbiamo individuato responsabilità precise, anche nei confronti dei Sindaci", ha sottolineato Lamorgese, ricordando di aver detto ai Sindaci, durante gli incontri istituzionali preparativi dell'accordo, "che ci troviamo davanti a una partita in cui giochiamo insieme", e dove "voi siete gli attori principali".
I Sindaci e le loro aspettative
E i sindaci cosa pensano dell'intesa? Le voci sentite durante la conferenza stampa erano tutte concordi nel salutare favorevolmente il piano predisposto dal Ministero, a cominciare dal primo cittadino di Milano, Beppe Sala, che si è rivolto ai suoi colleghi evidenziando come di fronte al bisogno "il Sindaco non può voltarsi dall'altra parte, e lo dico ai Sindaci che non sono con noi. Non è così che chi fa il Sindaco deve agire".
La Vicepresidente di Anci Lombardia, Siria Trezzi, Sindaco di Cinisello Balsamo, ha posto l'attenzione sulla situazione del territorio nord Milanese, dove sono presenti profughi con "numeri importanti, soprattutto a Bresso, non paragonabili a quelli degli altri Comuni della Provincia". In questo quadro "il protocollo è una salvaguardia per i cittadini e i Comuni e uno strumento per condividere un percorso accoglienza".
Arianna Censi, Vice Sindaco della Città Metropolitana di Milano ha ricordato come le firme al protocollo portano con sè "il coraggio e la sapienza dei Sindaci e delle Sindache che conosco i territori e che dovranno spiegare, soprattutto a chi è contrario", i contenuti dell'intesa. Per Sara Bettinelli, Sindaco di Inveruno e Presidente della Conferenza dei Sindaci dell'Alto Milanese, "sottoscrivere questo protocollo è importante per togliere l'accezione emergenza alla parola immigrazione"; mentre per Barbara Agogliati, Sindaco di Rozzano, la scelta dell'accoglienza non è sempre presa "a cuor leggero, perchè si devono vincere resistenze economiche e culturali. Serve quindi l'impegno di tutti i soggetti firmatari, per far sì che l'emergenza finisca, anche attraverso l'impegno della Comunita Europea".
"Convinta che questo passo vada nella direzione giusta" si è detta il Sindaco di Pioltello, Ivonne Cosciotti, pur nella consapevolezza che "non sarà un percorso facile", e alla luce delle possibili difficoltà procedurali, il primo cittadino di Rho Sergio Romano, ha individuato nel sistema "Sprar la forma su cui vogliamo puntare", perchè "da lì parte un modello accoglienza" sostenbibile.
In conclusione Andrea Checchi, Sindaco di San Donato Milanese, ha pensato ai colleghi che non hanno sottoscritto l'intesa, "affinchè possano ripensarci". (LS)