SEZIONE: WELFARE E POLITICHE GIOVANILI - FINANZA E TRIBUTI
FINANZA SOCIALE

Welfare: rapporto pubblico - privato per evitare lo smantellamento

21 Aprile 2017
 

Un libro frutto della ricognizione sulle "forme di compartecipazione esistenti a livello europeo e italiano per finanziare la sfera del sociale e del welfare" è stato presentato da Pierciro Galeone, direttore della fondazione Ifel, questa mattina nella Casa dei Comuni in occasione di Tempo di Libri. Un volume da cui emerge che "l'Italia non fa brutta figura", anzi, si difende bene, anche se avrebbe bisogno di maggiore chiarezza normativa per poter incidere in maniera nuova su questo fronte.

Questa esigenza è stata sottolineata dal moderatore dell'incontro, Pier Attilio Superti, Segretario generale di Anci Lombardia, per il quale, vista la necessità di "lavorare per recuperare il capitale sociale e ricostruire politiche di comunità", è necessario disporre di "norme semplici e costanti nel tempo" per garantire la continuità dell'operato e la possibilità di lavorare.
Il Professore Marco Meneguzzo, dell'Università di Rma Tor Vergata, ha considerato li aspetti metodologici della ricerca Ifel, che ha permesso di evidenziate come in Italia "accanto a progetti consolidati di fund raising e microcredito, emergono nuove esperienze di crowdfundig che portano a innovativi percorsi di rapporto e coinvolgimento tra i soggetti pubblici e privati".
Dal Comune di Milano Roberto Galliano ha osservato come "il nostro progetto di crowdfunding civico è stato molto importante e la proposta ha avuto successo perché c'è stato un grande coinvolgimento e una grande sensibilizzazione della comunità. In questo modo, inoltre, si democratizzano le scelte".

Presente alla tavola rotonda anche l'Assessore regionale al bilancio Massimo Garavaglia, che ha considerato come sia sottesa nel contesto contemporaneo "l'idea di smantellare il welfare, basta vedere come si evolve un documento come il Def e quanto siano evidenti i tagli alle politiche sociali". Quindi quali soluzioni possono essere individuate? Per Garavaglia è "necessario favorire il coinvolgimento dei cittadini" e "si deve lavorare per separare la spesa per investimenti e quella per parte corrente". Infine Garavaglia ha sottolineato l'esigenza di "razionalizzare il sistema del welfare. E'necessario riformare il sistema di contribuzione ed erogazione per avere equità e non rischiare sovrapposizioni e situazioni confuse"; inoltre "chiederemo anche ad Anci di aiutarci a rivedere il sistema ISEE", per renderlo più veritiero e per favorire la verifica di anomalie.

Alberto Fulgione, sindaco di Liscate, ha invocato un efficientamento del sistema di welfare, invocando una gestione sovraccomunale dei servizi e "una misurazione realistica dei costi e degli obiettivi, altrimenti non possiamo assicurare gli stessi servizi, la coesione sociale e il mantenimento degli impegni legislativi".
Sul tema dell'associazionismo è intervento Massimo Simonetta, direttore di AnciLab, per il quale "si deve partire dalla diffusione di conoscenza, perché c'è molta resistenza alla innovazione"; si deve però capire che "la portata dei nuovi sistemi è storica, perché la frammentazione dei comuni ammazza professionalità e possibilità di crescita. Deve esserci quindi la costruzione di sistemi operativi nuovi, altrimenti andremo incontro alla gestione di condomini malmessi".

Dal mondo delle banche ha fatto sentire la sua voce Rossella Leidi, vice direttore generale di Ubi Banca, che ha evidenziato come gli istituti di credito stanno studiano nuovi strumenti di investimento anche in campo sociale. 
Alessandro Cattaneo Presidente della Fondazione Patrimonio Comune ha portato all'analisi della realtà, in cui si assiste "a un clima complessivo dove il dialogo tra pubblico e privato non esiste o è visto con sospetto e,allo stesso modo, la normativa in materia è peggiorata. Come mai?". Cattaneo ha concluso osservando che "in questi anni di crisi i Comuni han tenuto sulla spesa sociale ma hanno un po' ceduto nell'essere promotori di sviluppo e crescita".
A chiusura dei lavori è intervenuto il sindaco di Lecco Virginio Bivio, per il quale ora l'imperativo è "far capire agli amministratori pubblici e al privato sociale che i nuovi sistemi di organizzazione sono necessari, perché si deve comprendere che la contaminazione è fondamentale, perché cambia ottica e libera risorse". (LS)

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