SEZIONE: LAVORI PUBBLICI ED EDILIZIA
OPPORTUNITA'

Fondi Europei, Ance suggerisce un cambio di metodo

7 Marzo 2016
 

"I fondi comunitari rappresentano una grande opportunità per il settore delle costruzioni: dei 51,8 miliardi di euro dei fondi strutturali europei 2014- 2020, circa 15,2 miliardi sono in grado di attivare domanda edilizia". Così si è espresso il presidente di Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili), Claudio De Albertis, nel corso del seminario sulla programmazione dei fondi strutturali europei per il periodo 2014-2020, tenutosi a Roma. "Sul fronte dei lavori pubblici i fondi comunitari sono riusciti a dare una boccata d'aria al settore delle costruzioni e già nel 2015 si è assistito a un incremento dei bandi di gara proprio per accelerare la spesa dei fondi della programmazione 2007-2013 in chiusura. A causa delle misure di razionalizzazione della spesa pubblica adottate a partire dal 2008, per molte istituzioni nazionali e locali i fondi europei rappresentano quasi l’unica fonte di finanziamento certa sulla base della quale predisporre le politiche di sviluppo e di investimento".
 

I fondi europei come elemento determinante della politica infrastrutturale

Secondo le stime Ance, circa il 40% delle risorse destinate ogni anno a opere pubbliche derivano dai fondi della politica di coesione territoriale, ovvero fondi europei e fondi nazionali per lo sviluppo e la coesione. Per i costruttori edili l’utilizzo di queste risorse rappresenta, quindi, un elemento determinante della politica infrastrutturale a livello nazionale. E il carattere traversale di questi fondi, che non si esaurisce alla sola componente infrastrutturale ma ha valenza più generale con misure dirette all’impresa, ne accresce ancora di più il valore. Per poterli impiegare al massimo delle potenzialità, infine, Ance suggerisce un cambio di metodologia: fino ad oggi l’approccio è stato quello di partire dai fondi disponibili, attendendo passivamente i bandi, per pensare poi ai progetti; meglio sarebbe invece partire dai progetti che corrispondono alle esigenze e ai bisogni delle città e dei territori, e non limitarsi a chiedere il mero inserimento di interventi, spesso superati o sovradimensionati, nell’elenco delle opere da finanziare con i fondi preassegnati ai vari territori.

 

Al via formule di partenariato istituzionale

Per il raggiungimento degli obiettivi e l’utilizzo efficiente delle risorse, Ance suggerisce la costruzione di partenariati istituzionali e la promozione del dialogo tra attori diversi: "E' bene mettere insieme gli interessi, attraverso un confronto tra tutti i potenziali attori della progettazione territoriale e urbana, per definire una visione dello sviluppo a livello locale in grado di assicurare il coinvolgimento dei capitali privati. E le risorse pubbliche a disposizione vanno viste non più come mere opportunità di lavoro, ma come un elemento catalizzatore dei processi di sviluppo territoriale e di riqualificazione urbana.

(VV)
 

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