SEZIONE: FINANZA E TRIBUTI
da ANCI LOMBARDIA
Finanza locale

Le proposte di emendamenti sulla finanza locale di Anci

18 Marzo 2016
 

Il presidente dell’Anci Piero Fassino ha inviato una lettera ai ministri Alfano, Boschi, Costa, Madia, Padoan ed al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio De Vincenti, per sottoporre alla loro attenzione alcune proposte emendative sui temi della finanza locale che rivestono carattere di urgenza incidendo sulla gestione contabile in modo assai significativo. Si tratta di proposte che Fassino si augura possano trovare accoglimento nel primo provvedimento utile per gli enti locali, anche in considerazione del termine fissato per la predisposizione dei bilanci al 30 aprile e dell’approvazione dei consuntivi.
Innanzitutto, il presidente Anci sollecita la revisione della disciplina delle sanzioni per la violazione del Patto di stabilità 2015 delle Città metropolitane, delle Province e dei Comuni, chiedendo per le Città metropolitane, la cancellazione delle sanzioni con la riduzione di risorse ed il divieto di nuove assunzioni. Mentre per i Comuni, si auspica un intervento per porre un limite alla parte finanziaria delle sanzioni e prevedere l’esclusione delle stesse relative al blocco delle assunzioni di personale a qualunque titolo. Sempre in tema di Comuni e Città metropolitane si chiede una disposizione che consenta di avviare un processo significativo di ristrutturazione del debito.
Quanto poi al tema del funzionamento degli uffici giudiziari, via dei Prefetti chiede il ristoro delle spese di giustizia ai Comuni sedi di uffici giudiziari, in modo da onorare un debito dello Stato e chiudere definitivamente la questione. Mentre – prosegue ancora la missiva – appare opportuno istituire un fondo destinato ai Comuni che si trovino a dover sostenere spese connesse a sentenze esecutive di risarcimento che derivino da calamità naturali, cedimenti strutturali o ulteriori eventi il cui risarcimento comporterebbe, in assenza di interventi esterni, il dissesto dell’ente.
In merito all’armonizzazione contabile, l’Anci ritiene necessaria una norma che consenta di accertare i contributi sulla base dell’effettiva esigibilità delle spese sostenute dagli enti locali, indipendentemente dalla modalità di contabilizzazione dei contributi da parte dell’ente erogante. Mentre, sempre ai fini di una armonizzazione e di una semplificazione delle regole contabili, sembra opportuna la modifica delle disposizioni del Testo unico degli enti locali, con alcune semplificazioni a favore dei Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, abrogando per loro l’obbligo di dotarsi del Dup che, seppur in forma semplificata, richiede uno sforzo eccessivo per i piccoli Comuni.
Sempre sul tema piccoli Comuni – ma non solo – il presidente Anci sollecita regole finanziare utili a sostenere gli investimenti locali. In particolare, con l’introduzione di un nuovo meccanismo incentivato capace contestualmente di responsabilizzare gli enti che ne facciano ricorso, facendo leva su margini di avanzo di amministrazione non utilizzabili.
Altrettanto rilevante per i Comuni è l’intervento richiesto per le entrate comunali. Visto lo scostamento negativo tra il gettito stimato dal Ministero e quello effettivamente riscosso dagli enti coinvolti per la modifica dei criteri di esenzione Imu, per Anci è necessario assicurare un ammontare di risorse congruo al fine di ristorare parzialmente anche per il 2015 i rilevanti scostamenti tra stime ministeriali e quanto effettivamente riscosso.
Altra questione ancora aperta per i Comuni è quella del salario accessorio. La modifica normativa proposta – scrive Via dei Prefetti - consente di compensare gli importi da recuperare, indebitamente erogati sui fondi futuri, con le economie generate da processi di razionalizzazione e riqualificazione della spesa nonché con la temporanea rinuncia volontaria, da parte dei Comuni interessati, alle facoltà assunzionali.
Infine, Fassino segnala due ultimi punti: da un lato le procedure di dissesto e pre-dissesto: su questo Anci propone disposizioni che possano risolvere le difficoltà riscontrate dai Comuni per governare tale processo e che possano facilitare il risanamento degli enti locali in stato di dissesto finanziario, mediante strumenti finalizzati a attuare facilitazioni e  flessibilizzazioni; dall’altro processo di valorizzazione del patrimonio immobiliare delle Città metropolitane: si propone un intervento che conceda all’Inail la facoltà di acquistare  immobili adibiti ad uso istituzionale di proprietà delle Città metropolitane. 

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