Si chiamano bedrock sismici e sono i basamenti rocciosi che possono fornire utili indicazioni per realizzare una mappatura completa e attendibile sul rischio sismico nel Mantovano e nelle province limitrofe. Mappatura che dovrà essere il risultato dell'accordo sottoscritto da Mantova, Brescia e Cremona, insieme a Regione Lombardia, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IDPA) e Università di Bologna, che concorrerà ad accrescere le conoscenze e gli strumenti in materia di rischio sismico e in particolare fornirà informazioni indispensabili per la progettazione e la verifica degli edifici e delle infrastrutture in zona sismica.
La prima mappatura dal 2012
La sottoscrizione del protocollo nasce a seguito del terremoto del 2012 e gli esiti dello studio saranno particolarmente utili per fare riferimento a valori che indicano l’ondata sismica, di solito stimati su un terreno rigido. Il territorio mantovano si trova invece in una zona “molle” che amplifica la portata delle scosse, rendendo quindi fondamentale individuare dove il sottosuolo è rigido. Nell’ambito dell’Accordo è previsto che le Province di Mantova, Brescia e Cremona contribuiranno alla realizzazione delle attività, mettendo a disposizione le proprie attrezzature e il proprio personale esperto sulle tematiche affrontate e l’area di studio. Regione Lombardia, oltre a mettere a disposizione attrezzature e personale, contribuirà con una somma di 60mila euro, a copertura dei costi sostenuti dal CNR-IDPA e dall’Università di Bologna per la realizzazione delle attività e degli elaborati di progetto.
Un'iniziativa simile in Emilia
Un progetto gemello è stato avviato in Emilia Romagna dal Servizio Geologico, Sismico e dei suoli della Regione, in collaborazione con il CNR-IDPA. La ricerca consiste in una campagna di indagini geofisiche finalizzate all'individuazione del bedrock sismico lungo un transetto dal margine appenninico all'Oltrepo Mantovano.
(VV)