SEZIONE: AMBIENTE, ENERGIA

Gestione in house dell'acqua: Milano è capitale europea

15 Luglio 2015
 
In attesa dell'appuntamento con COP 21, conferenza della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) che si terrà a Parigi dal 30 novembre al 11 dicembre, con lo scopo ambizioso di concludere un accordo vincolante sul clima, che sia accettato da tutte le nazioni, Milano si candida a diventare "capitale europea dell'acqua".
Le principali aziende pubbliche del servizio idrico europeo si sono riunite a Expo 2015, presso Cascina Triulza, per ragionare insieme sul futuro dell’acqua e sulle sfide globali per gestirla al meglio. Il meeting è stato organizzato da APE, l’associazione internazionale Aqua Publica Europea, insieme con Gruppo CAP e MM, gestori rispettivamente dei Comuni della provincia di Milano e della città di Milano.

Le migliori esperienze di gestione "in house"
Le oltre 50 aziende aderenti alla rete di APE vengono da 8 Paesi diversi (Francia, Italia, Belgio, Svizzera, Spagna, Germania, Scozia e Portogallo) e servono un bacino di circa 60 milioni di abitanti, con un fatturato complessivo che supera i 5 miliardi di euro.
Interamente pubbliche e partecipate dagli Enti Locali, rappresentano le migliori esperienze di gestione “in house”, da Parigi a Milano, da Bruxelles a Torino, da Edimburgo a Cagliari e Bari: “Siamo qui per confrontarci e cercare insieme risposte concrete alle sfide del servizio idrico nelle città di domani. Mettere in rete le nostre esperienze è un aiuto e uno stimolo per il miglioramento continuo del servizio ai cittadini”, ha spiegato Alessandro Russo, presidente del Gruppo CAP e coordinatore della Water Alliance, joint venture tra sette aziende pubbliche di Lombardia. “La sfida del futuro del pianeta è legata anche alla consapevolezza della scarsità della risorsa acqua”, ha dichiarato Davide Corritore, Presidente di MM, “e questa giornata vuole rilanciare anche questo concetto. Una gestione eccellente del patrimonio idrico deve essere accompagnata da un impegno collettivo sul valore dell’acqua”.

Tra quindici anni una mancanza cronica di risorse idriche

Secondo le stime più recenti, la popolazione mondiale raggiungerà i 9 miliardi entro il 2050, così da determinare una preoccupante pressione sulle risorse ambientali, a partire da quelle idriche che dovranno soddisfare una domanda crescente per consumi personali, agricoli e industriali.
Un recente rapporto Onu prevede che entro il 2050 la domanda d’acqua crescerà del 55%, mentre già nell’arco di una quindicina d’anni potrebbe registrarsi una carenza di risorse idriche pari al 40% del fabbisogno mondiale.
Per l’Italia sono 10 le aziende aderenti ad APE: Gruppo CAP, Brianzacque, Uniacque, SAL, MM, Alsi per la Lombardia; Abbanoa (Sardegna); Smat (Torino); Acquedotto Pugliese (Bari) e il consorzio Viveracqua (Veneto).

(VV)
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