Dopo le prime avvisaglie di gennaio, torna l'allarme crolli sui monumenti di Cremona: Duomo e Torrazzo, in particolare, versano in condizioni critiche. Nel primo, gioiello architettonico del XII secolo, un mattone è crollato dalla trifora sopra il rosone centrale. Dal secondo, undicesimo campanile d'Europa in altezza con i suoi 124 metri, si sono staccati piccoli pezzi di pietra.
L'impotenza della Curia
Il Consiglio della Chiesa Cattedrale, organismo presieduto dal vescovo della città a cui spetta il compito di decidere quali investimenti prevedere per sanare la situazione, temporeggia. E lamenta una mancanza di risorse cronica, che potrebbe compromettere gli interventi necessari.
Nei primi anni Ottanta, la facciata del transetto del Duomo è stata interessata da lavori di restauro, che nono stati però estesi alle tre torrette sul lato. Così che, oltre alla precarietà della struttura, si è determinata una scarsa sicurezza dei pedoni, che rischiano di venire investiti dai crolli.
Leggermente migliore la situazione del Torrazzo, ma in via precauzionale è stato ridotto al minimo il suono delle otto campane, così da non provocare vibrazioni e sollecitazioni.
Un iter travagliato In attesa dell'arrivo del parere della soprintendenza, impossibile non annoverare, tra le cause dello stato in cui versano i monumenti, il percorso travagliato degli interventi fatti sinora. Il Duomo infatti, nel corso degli ultimi dieci anni è stato soggetto a un corposo intervento sulle coperture, progetto che ha avuto un iter per alcuni aspetti travagliato: i soldi che vennero stanziati nel 2001, in realtà nel 2007 sono stati riassorbiti dal Ministero dei beni culturali.