Ha superato ormai il 90% (90,4% per essere precisi) la percentuale di raccolta differenziata della spazzatura e della produzione di rifiuti raggiunta dal comune di Bernate Ticino che con i suoi 3.057 abitanti è il più virtuoso della città metropolitana di Milano. Lo certifica la Camera di Commercio di Milano con il Mud 2014 (Modello Unico di Dichiarazione ambientale), un documento burocratico che permette il monitoraggio dei rifiuti prodotti dalle attività economiche e di quelli raccolti dai Comuni, smaltiti o avviati al recupero nell’anno precedente la dichiarazione.
Seguono Cisliano (4.659 residenti e una percentuale di riciclo dell'89,58%), Masate (3.456 cittadini e 85,52%) e Cassinetta di Lugagnano (1921 abitanti, 85,47%). Chiude la classifica Basiglio, che con i suoi 7.761 abitanti e una percentuale del 43,5% precede Sesto San Giovanni (81 mila persone e 46,19% di differenziata) e Milano, che con il suo 1.3 milioni di abitanti si ferma al 48,93%.
Proprio la posizione di Milano in classifica ha suscitato ampie polemiche nelle stanze del Comune: "Non si possono paragonare realtà da un milione di abitanti con quelle da 3mila, tra le grandi città d’Europa con popolazione simile Milano è seconda, prima in Italia", spiegano da Palazzo Marino.
L'amministrazione sottolinea anche come la raccolta differenziata a Milano già nel 2014 abbia superato abbondantemente quota 50%, quasi 20 punti percentuali in più rispetto al 2011, anno in cui era ferma a quota 34.5%. Un risultato che porrebbe Milano al primo posto tra le grandi città italiane ma anche al secondo in Europa (dopo Vienna) fra le città sopra il milione di abitanti. "Un successo riconosciuto in sede europea ottenuto grazie all’introduzione della raccolta dell’umido, che è arrivata a coprire tutta la città. I dati del Cis (Consorzio Italiano Compostatori) dicono che con quasi 120 mila tonnellate raccolte ogni anno, Milano è la città al mondo con il maggior numero di abitanti serviti dalla raccolta dell’umido. E supera anche San Francisco".
Polemiche a parte, è indubitabile che la classifica non tiene conto del fatto che i Comuni hanno strategie diverse: Sesto San Giovanni brucia i rifiuti in un inceneritore vecchia maniera, che ha bisogno anche della frazione umida per funzionare, mentre altri comuni possono utilizzare un unico impianto, generando così volumi di riciclo maggiori.