Secondo il Rapporto Rifiuti Urbani 2015 di Ispra, nonostante una lieve diminuzione dal 2013 al 2014, resta il costante aumento dei rifiuti mandati a incenerire, passati da 3,8 milioni di tonnellate nel 2005 a 5,1 lo scorso anno (+34,8%). Sono 44 gli inceneritori per rifiuti urbani attivi nel 2014, la maggior parte dei quali presenti al nord (29 impianti), di cui quasi la metà localizzati in Lombardia. Negli ultimi quattro anni il numero degli inceneritori è leggermente diminuito, ma questo non perché vi è stata un’inversione di tendenza ma solo perché si è chiuso qualche vecchio impianto.
Inoltre, la scelta di dismettere alcuni inceneritori non significa che si sia diminuito il quantitativo di rifiuti inceneriti, che invece resta ancora a livelli molto alti: in Italia, infatti, il 17% dei rifiuti urbani prodotti è mandato nei termovalorizzatori mentre il 31% viene ancora smaltito in discarica. Quasi un 50% tra discariche e inceneritori, quindi, contro il 42% di recupero e riciclaggio. Dati che stridono con quanto fissato dal Pacchetto rifiuti approvato dal Parlamento Europeo il 2 dicembre, che chiede agli Stati di ridurre al 10% lo smaltimento in discarica entro il 2030.