Lo sviluppo di un piano pilota di gestione sostenibile della vegetazione ripariale del
fiume Secchia, questo il punto centrale del protocollo di intesa sottoscritto da Regione Lombardia, il Parco delle Golene Foce Secchia (soggetto capofila), l'Autorita' di Bacino del fiume Po, l'Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo), il Consorzio di Bonifica Emilia Centrale, la Provincia di Mantova, i Comuni di Moglia, Quistello e San Benedetto Po. Obiettivo del piano è
definire regole di gestione della vegetazione ripariale del fiume Secchia, con la finalità di massimizzare la sicurezza idraulica, la qualità ambientale e paesaggistica e di fruizione di tali aree. A tal fine il piano pilota dovrà offrire strumenti di valutazione dei criteri di gestione, scelti in una logica costi-benefici. Il protocollo prevede, inoltre, la costituzione di un
Tavolo tecnico fra i soggetti firmatari la cui funzione sarà quella di produrre un documento per indicare le modalità di recepimento dei contenuti del piano negli strumenti di pianificazione, programmazione e gestione, di competenza degli enti che hanno siglato l'accordo.

Altre attività definite dal piano sono: la definizione degli obiettivi di gestione della vegetazione; il rilievo in campo delle formazioni forestali e la relativa restituzione cartografica; la definizione di modelli prototipali di gestione della vegetazione basati su sezioni tipo, caratteristiche di tratti omogenei del fiume Secchia; la conduzione di alcune sperimentazioni operative sito-specifiche; la predisposizione di materiale informativo divulgativo e supporto all'organizzazione di iniziative di comunicazione dei contenuti del piano; la redazione degli elaborati; indicazioni per il recepimento del piano nell'ambito delle rispettive competenze istituzionali dei soggetti firmatari.
Il piano avrà una disponibilità iniziale di 30mila euro.
''Guardiamo con attenzione al progetto, che sosteniamo – ha dichiarato
l'assessore all'Agricoltura della Lombardia Gianni Fava - perché la gestione delle golene e delle aree ripariali del Secchia, così come di altri fiumi lombardi, a partire dal grande Po, deve riportare in equilibrio gli aspetti legati alla sicurezza alla possibilità di ricavare fonti di reddito, nel rispetto della vegetazione autoctona e di una sostenibilità ambientale concreta''. (Fonte: Asca)