OSCAR 2018

Moscazzano, la favola di un paese (quasi) da Oscar

2 Marzo 2018
TEMI: Cultura
 

Non è arrivato l'Oscar più atteso, ma un Oscar sì. Call me by your name, l'osannato film di Luca Guadagnino, si è aggiudicato la statuetta per la "miglior sceneggiatura non originale", quella di James Ivory. Strategie Amministrative ha intervistato Gianluca Savoldi, sindaco di Moscazzano, piccolo centro del cremasco di fatto protagonista con Elio e Oliver del film: Villa Vimercati Griffoni Albergoni con il parco circostante, via Roma, piazza Gambazzocchi e il suo storico bar Belvedere, accompagnano questa delicata storia d’amore ambientata nel 1983. Che sta conquistando il pubblico anche grazie all’emozione e alla veridicità dell’esperienza trasmessa dai luoghi di ambientazione.

 

Immaginate un paese di 800 abitanti, a vocazione prevalentemente agricola, in cui la vita scorre lenta e sempre uguale a sé stessa: i rintocchi del campanile della chiesa, le chiacchiere sulla piazza, le passeggiate in bici tra i campi di mais. Un giorno, una troupe cinematografica lo sceglie come set di un film che ottiene quattro candidature all’Oscar e di colpo, un piccolo centro del cremasco sale alla ribalta internazionale.
 

Sindaco Savoldi, Moscazzano è nel mondo! Come si vivono questi giorni in Comune?

“Con emozione e fermento. Ricevo ogni giorno mail da appassionati di cinema, turisti, viaggiatori che mi chiedono di poter visitare le location del film e rispondo ad ognuno personalmente, con l’orgoglio di portare la mia Moscazzano sulla ribalta internazionale! Dopo le nomination all’Oscar, i contatti si sono moltiplicati e chissà cosa potrebbe accadere con l’assegnazione di almeno una statuetta!”.

Si aspettava tutto questo, quando ha sentito per la prima volta parlare del progetto Chiamami con il tuo nome?

“Credo che nessuno di noi, nemmeno il regista, immaginasse un successo del genere, per il film e per le sue location. Quando, a giugno del 2016, ho incontrato qui in Comune Luca Guadagnino, la volontà era chiaramente quella di realizzare un film di qualità, fornendo da parte nostra tutta l’assistenza possibile. Ma cosa ha significato per il paese ospitare la troupe è diventato chiaro giorno dopo giorno: si è trattato di una partecipazione collettiva a una grande avventura, a un gioco che rimarrà per sempre nella memoria di tutti”.


Mi racconti una giornata tipo, con il set e la vita di paese da mandare avanti…
Ognuno ha fatto la sua parte, qui a Moscazzano una mano lava l’altra, da sempre. Ed è con piacere che tutti hanno ribaltato soffitte e garage alla ricerca di cimeli degli anni Ottanta da mettere a disposizione del set. Il nostro archivista, per esempio, ha potuto finalmente rispolverare i manifesti dell’epoca! A me, come sindaco, è toccato chiedere un po’ di pazienza ai cittadini per i disagi creati al traffico e organizzare ospitalità e accoglienza per le oltre 50 persone che hanno lavorato con il regista. L’ho fatto con l’aiuto di moltissimi volontari che come me, adesso, condividono sui social e nella vita di ogni giorno, l’orgoglio per la propria cittadina”.


I numeri del cineturismo ci dicono che ogni anno in Italia sui territori delle riprese si genera un beneficio da 260 milioni di euro: ma di questi circa 200 sono il lascito del set, il resto deriva da chi sceglie di soggiornare nei luoghi del film. Come intende sfruttare questo successo, per mantenere alta l’attenzione su Moscazzano?
“Purtroppo, l’estensione del Comune non ci permette di avere una pro loco o un ente del turismo autonomo. Dipendiamo da Crema, che si sta comunque muovendo in modo interessante con itinerari dedicati.  Noi puntiamo sulla comunicazione e condivisione social di quante più informazioni possibili sul paese. Mi sto attivando in prima persona per rendere la Villa – meta più ambita di tutte – visitabile in modo continuativo. E naturalmente rinnoviamo la nostra disponibilità a raccontare noi, come cittadini, aneddoti e curiosità!”.
 

Valeria Volponi
 

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