Resta preoccupante, ma senza eccessi di negatività, la situazione dell'incidentalità nelle città italiane. Lo rivelano i dati rilasciati da ANCI, che dal 2010 collabora con l'Osservatorio sulla Sicurezza Stradale in ambito urbano: la diminuzione media nelle principali città italiane negli ultimi anni si attesta al -24,9% rispetto al 2010.
I dati delle principali 12 città monitorate mostrano una diminuzione degli incidenti stradali urbani nel periodo di riferimento del 2015 rispetto al 2014 con una riduzione del 28,9% rispetto ai dati 2014 delle stesse città nel periodo 1 gennaio – 30 settembre. Nello stesso periodo, si è assistito tuttavia a un aumento del 4,7% degli incidenti in autostrada e a una diminuzione del 3,6% nelle strade extraurbane. ANCI ha sentito l'esigenza di richiamare l’attenzione sulla necessità di uno sforzo collettivo per ridurre drasticamente l’incidentalità sulle nostre strade: “Si è dimostrato nell’ultimo decennio che dimezzare la mortalità in strada è un obiettivo raggiungibile. Con nuove sinergie sul versante del controllo e soprattutto con una decisa azione di educazione stradale nelle scuole è possibile tutti insieme pensare di raggiungere questo importante obiettivo”.
La destinazione dei proventi contravvenzionali
ANCI è intervenuta anche sulla destinazione dei proventi delle infrazioni al codice della strada: "I Comuni destinano in misura anche superiore alle quote fissate dal Codice della strada e per le finalità previste con numerosi interventi sulla sicurezza stradale. Le attività condotte negli ultimi quattro anni ci fanno però considerare come limitativa l’attuale applicazione dell’art. 208 del codice della strada che, prevedendo numerose quote percentuali di destinazione dei proventi, incentiva la frammentazione degli interventi a livello comunale", spiegano dall'Associazione.
"Serve invece permettere al Comune di investire, con obbligo di destinazione del 50%, su un Piano di sicurezza stradale in ambito urbano fissando priorità e obiettivi chiari anche con interventi incentivanti legati al Piano nazionale di Sicurezza stradale Pnss del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che deve prevedere una specificità per gli ambiti urbani. E’ chiaro infatti come sia necessario procedere ad una adeguamento delle analisi sulla incidentalità, in autostrada e nelle strade extra urbane così come nei centri abitati, per raggiungere i nuovi obiettivi fissati nel 2020 e affinare gli strumenti e le politiche per fare fronte ad una battaglia utile a dimezzare ancora la mortalità in strada”.
(VV)