Sono 67 le domande presentate alla Regione Lombardia, alla scadenza prevista del 2 maggio scorso, per ricevere contributi per la gestione associata di servizi comunali. Un altro passo per promuovere e incentivare lo sviluppo di forme stabili di esercizio associato di servizi fra i Piccoli Comuni, per favorire risparmio di denaro e garantire qualità, efficacia e continuità ai servizi stessi .Le domande provengono da Unioni di Comuni (55) e Comunità Montane (12) e riguardano 342 Comuni, con una popolazione complessiva di quasi un milione di abitanti, e 813 servizi pubblici gestiti in forma associata”.
Le domande pervenute sono ripartite come segue: 7 dal territorio provinciale di Bergamo, 11 da Brescia, 4 da Como, 7 da Cremona, 1 da Mantova, 3 da Lecco, 1 da Lodi, 2 da Milano, 23 da Pavia, 6 da Sondrio e 2 da Varese. È immediatamente partita la fase istruttoria, che si concluderà entro i prossimi tre mesi e che porterà alla erogazione dei contributi spettanti ai soggetti ammessi.
“Quello della gestione associata dei servizi – ha commentato l’assessore regionale alla Semplificazione e Digitalizzazione, Carlo Maccari – è un percorso sempre più necessario per continuare a garantire servizi di qualità in modo capillare sul territorio, andando incontro soprattutto alle moltissime realtà comunali che, per ridotto numero di abitanti e scarsità di risorse, non riuscirebbero da sole a erogare funzioni fondamentali ai cittadini come l’anagrafe, gli uffici tecnici, l’assistenza sociale, la polizia locale.In Lombardia, Comunità Montane e Unioni di Comuni sanno lavorare in sinergia e danno un ottimo esempio di gestione del territorio, che risponde pienamente ai criteri di sussidiarietà, partenariato e progettualità su cui è impostata l’azione di governo della Regione”.