SEZIONE: TERRITORIO E SVILUPPO LOCALE - CULTURA, TURISMO E TRADIZIONI LOCALI
IDEE

Con Una boccata d'arte gli artisti emergenti rianimano i borghi d'Italia

14 Settembre 2020
 

Si chiama "Una boccata d’arte” il progetto di promozione di arte diffusa che coinvolge, sino all'11 ottobre, 20 borghi italiani da nord a sud. Qui prenderanno forma una serie di eventi di arte contemporanea, realizzati da 20 artisti emergenti, che hanno l'obiettivo di valorizzare e far conoscere luoghi di grande fascino, spesso dimenticati. L’iniziativa è realizzata dalla Fondazione Elpis in collaborazione con la Galleria Continua e coinvolge Santo Stefano di Sessanio (Abruzzo), Pisticci (Basilicata), Soverato Vecchia (Calabria), Sant'Agata de Goti (Campania), Grizzana Morandi (Emilia Romagna), Sutrio (Friuli Venezia Giulia), Ronciglione (Lazio), Cervo (Liguria), Acquaviva Picena (Marche), Sepino (Molise), Orta San Giulio (Piemonte), Presicce (Puglia), San Pantaleo (Sardegna), Ferla (Sicilia), Volterra (Toscana), Mezzano (Trentino Alto Adige), Massa Martana (Umbria), Avise (Valle d'Aosta), Borgo ValBelluna (Veneto). 


In Lombardia, l'esperienza di Castellaro Lagusello
Nella nostra regione è il borgo di Castellaro Lagusello, in provincia di Mantova, ad essere stato selezionato per il progetto. Già inserito nei Borghi più belli d'Italia, ha 450 abitanti ed è la perfetta esemplificazione delle atmosfere virgiliane. Ad animarlo, l'arte di Clarissa Baldassarri (Civitanova Marche, 1994). La sua ricerca artistica, iniziata nel 2016, è un’indagine sui limiti percettivi; un’indagine aperta, poiché ambisce a instaurare un dialogo silenzioso con chi vi entra in contatto. "Le opere non forniscono soluzioni assolute, ma presentano le infinite possibilità del superamento del concetto di limite. Sono degli ausili di cui ci si può servire per guardare e ascoltare oltre le barriere fisiche sensoriali".

L’installazione di Clarissa Baldassarri per Una boccata d'arte
L’opera Riflesso silenzioso di una sonora immagine, realizzata da Clarissa Baldassarri  all’interno delle mura dell’antico borgo medievale di Castellaro Lagusello, restituisce al borgo, attraverso l’eco dei suoni, il riflesso del lago. L’attenzione si focalizza sia sulla percezione del tempo sospeso del borgo medievale, sia sulle dimensioni, ravvicinate ma visivamente slegate, del paesaggio naturale e di quello urbano.
L’artista ha collocato un fonometro vicino alle sponde del lago, le cui sonorità vengono registrate per 24 ore. Il percorso sonoro, però, non è udibile, ma solo visibile. I dati sono infatti trascritti nella pavimentazione della strada principale del borgo, che collega la torre d’ingresso al lago – tracce numeriche di un paesaggio sonoro di cui normalmente si godrebbe solo in prossimità del lago. Il lago tiene nascosta la sua immagine, che si fa presenza visibile attraverso la sua voce. Il fulcro dell’opera è la discordanza tra ciò che non si può vedere e ciò che si può sentire, lasciando libero spazio alla nostra immaginazione e al nostro ascolto.
Il 12 settembre 2020, le intensità sonore del lago vengono proiettate in tempo reale sulla facciata di Villa Arrighi, collocata alla fine del percorso, sulle sponde del lago. A differenza delle frequenze registrate prima dell’inaugurazione, non rimane nessuna testimonianza scritta, ma solo un’immagine sonora da ricordare. (VV)

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