Sindaci e salute. Un binomio diventato indissolubile all'improvviso, con lo scoppio della pandemia da Covid-19. E così, da un giorno con l'altro, è al primo cittadino che gli abitanti hanno cominciato a guardare con fiducia, con cieca speranza quasi, alla ricerca di una guida in uno scenario inedito e incerto. Ma come gestire questo aspetto al meglio? Questo il tema intorno al quale si è sviluppato il dibattito del panel “Cambiare stili di vita per superare la crisi”, che ha chiuso la seconda giornata di lavori dell'edizione 2020 dell'Assemblea Nazionale di Anci.
Il sindaco di Valdengo, Roberto Pella ha ribadito l’impegno di Anci per health cities: «Qualsiasi nostro intervento ha inevitabilmente un impatto sulla salute: non solo perché noi sindaci siamo autorità sanitaria ma soprattutto perché possiamo attuare politiche per stili di vita sana». La costruzione delle politiche pubbliche per la tutela della salute è dunque un processo “che si interseca con i problemi delle città (dove oggi risiede il 50% della popolazione mondiale): dalla mobilità dolce, allo sport, fino alla promozione di reti di prossimità per un welfare di comunità.
Dario Allevi, sindaco di Monza e delegato Anci alle Politiche Educative ha invece centrato il suo intervento sulle misure adottate dai sindaci quest’estate per garantire il rientro a scuola degli studenti. «E’ stato un grosso lavoro che, al di là della ripresa della pandemia, è stato comunque molto utile. Con queste misure abbiamo di certo evitato – ha concluso il sindaco di Monza – che si creassero dei veri e propri focolai nelle scuole». In chiusura di dibattito sono stati consegnati gli Urban Awards per la mobilità sostenibile al Comune di Parma, a Francavilla Fontana (secondo e terzo premio) e a Cosenza, menzione speciale di Intesa SanPaolo. (VV)