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Ambiente

Strategie condivise a sostegno del "Manifesto per il Po"

29 Maggio 2017
 

Promuovere azioni dal basso per sviluppare una strategia nuova  per tutelare e valorizzare il Po e il suo territorio, questo l'obiettivo del "Manifesto per il Po" sostenuto dalla Fondazione Cariplo e sottoscritto da molti soggetti che si occupano di ambiente, cultura, sviluppo sostenibile, enti locali.
L'iniziativa è stata presentata alla stampa dalla consigliera della Fondazione Sonia Cantoni, che ha definito il grande fiume "un importante connettore ecologico" che deve essere oggetto di un progetto per lo "sviluppo coordinato e sostebile del suo territorio".
Luca Imberti, presidente Inu Lombardia e portavoce della Rete per il Po, ha osservato che il Manifesto rappresenta il "punto di arrivo di un'attività che segna una svolta per una serie di attori che hanno vaste e larghe competenze, necessarie a portare avanti un progetto che vuole segnare dal basso, dalla società civile, proponendo iniziative sulla base di esigenze condivise", perchè "il Po deve essere visto nella sua unitarietà".

Gli attori in campo
Tra le diverse realtà che hanno firmato il documento è presente Anci Lombardia, rappresentata dal segretario generale Pier Attilio Superti, per il quale "il protocollo non è solo punto di arrivo ma anche di partenza" per nuove azioni. Superti ha evidenziato che lungo l'asta del Po "senza i comuni non ci sarebbero i piccoli porti, e non ci sarebbero stati i vari plis, così come gli sforzi per la tutela delle comunità durante le calamità naturali e i PGT che hanno spostato le zone produttive dalle aree a rischio alluvionale". Per il segretario di Anci Lombardia "si deve innanzitutto porre attenzione affinchè in Lombardia si percepisca che il Po è un fenomeno lombardo, lavorndo sull'unitarietà del progetto nei diversi territori, oltre a spiegare all'opinione pubblica che un parco non è un elemento di blocco dello sviluppo".
Il neonato Manifesto ha ricevuto gli auguri di Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, che si è detta promotrice di "un'idea che il fiume non deve essere solo tutelato, ma anche vissuto, grazie al reale coordinamento tra tutti gli enti e i soggetti che sono collegati al Po". Per Meggetto "questa proposta può essere d'aiuto, soprattutto per i comuni, che spesso sono piccoli e hanno poca capacità di incidere se non parte in una rete, evitando così il rischio di una assoluta frammentarietà".

Il Manifesto è stato firmato, tra gli altri, dal Fai, dal Wwf, dalla Lipu, dall'Ordine dei geologi della Lombardia, dal Progetto VenTo del Politecnico di Milano, dal Sindaco di Pavia Massimo Depaoli e dal Touring Club Italiano. (LS)

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